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persona singola | Antifascisti combattenti e volontari della Guerra di Spagna

Battista Buzzi

Cognome: Buzzi
Nome: Battista
Data di nascita: 24 febbraio 1899
Luogo di nascita: Gavirate (Gavirate)
Data di morte: 1966
Luogo di morte: Italia ()
Professione: Tipografo

Altra denominazione: Fulvio Buzzi Citato in INSMLI, fondo AAICVAS, b. 3, f. 15 , Pietro Buzzi Citato in Reflections on the gulag, cit., p. 618 , Fulvio Pietro Buzzi Citato in RGASPI, F 545, Op. 6, D 1213 ,

PROFILO BIOGRAFICO
LEGATE A QUESTA BIOGRAFIA

Bibliografia
  • La Spagna nel nostro cuore : 1936-1939: tre anni di storia da non dimenticare / edito a cura dell'AICVAS, Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna. - Roma : AICVAS, 1996. - 607 p. : ill. ; 24 cm., p. 110.
  • Antifascisti nel casellario politico centrale / [a cura di] Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti. V. 4: Boccalatte-Buzzoni / a cura di Simonetta Carolini ... [et al.] ; coordinatore Adriano Del Pont. - Roma : ANPPIA, stampa 1990. - 409 p. ; 24 cm. - (Quaderni dell'ANPPIA ; 4), p. 396.
  • Brigadas Internacionales. Relación alfabética, adicional, de extranjeros enrolados en las Brigadas Internacionales. Tomo I (A-L) [s.l.], [s.a.]. Ejemplar microfilmado. Original mecanografiado en el Centro Documental de la Memoria Histórica, Salamanca, [1938], 234 p., p. (hoja 44). http://www.brigadasinternacionales.uclm.es/listado-alfabetico-brigadistas/extranjeros/ (Url consultato il 08/06/2018)
  • Reflections on the Gulag : with a documentary appendix on the Italian victims of repression in the USSR / edited by Elena Dundovich, Francesca Gori and Emanuela Guercetti. - Milano : Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 2003. - XXI, 705 p. ; 25 cm. - [ISBN] 88-07-99058-X, p. 177n., 481, 485, 536, 537, 540, 586, 618.
  • SIDBRINT - Memòria Històrica Brigades Internacionals, https://sidbrint.ub.edu/ca/content/buzzi-battista (Url consultato il 14 aprile 2024)
Fonti archivistiche
  • INSMLI - Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, fondo Archivio dell'Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna (AICVAS), b. 3, fasc. 15. Estremi cronologici: [1970 - 1985]. Riferimenti: Link1.
  • ACS - Archivio Centrale dello Stato, fondo CPC - Casellario Politico Centrale, b. 917. Numero ordine II volume ACS: A25864. Estremi cronologici: 1926 - 1942. Riferimenti: Link1.
  • Российский Государственный Архив Социально-Политической Историй - Archivio di stato russo di storia sociale e politica (RGASPI), fondo Интербригады Республиканской Армий Испании¸ (Brigate internazionali dell'Esercito repubblicano spagnolo) - fondo 545, fasc. Op. 6 D 490. Estremi cronologici: 01/01/1940 - 30/09/1941. Annotazioni: Si fa presente che i giudizi di Pietro Pavanin, funzionario del Comintern ed autore delle note biografiche nel fondo Rgaspi, si riferiscono all'ortodossia dei combattenti italiani in relazione alle posizioni del Pcus. Riferimenti: Link1.
  • Российский Государственный Архив Социально-Политической Историй - Archivio di stato russo di storia sociale e politica (RGASPI), fondo Личные дела по странам (Fascicoli personali per paesi) - fondo 495, fasc. Op. 221 D 1213. Riferimenti: Link1.
Bibliografia nascosto
Altri riferimenti
Documenti
Fotografie

    Battista Buzzi

    Cognome: Buzzi
    Nome: Battista
    Data di nascita: 24 febbraio 1899
    Luogo di nascita: Gavirate (Gavirate)
    Data di morte: 1966
    Luogo di morte: Italia ()
    Professione: Tipografo

    Altra denominazione: Fulvio Buzzi Citato in INSMLI, fondo AAICVAS, b. 3, f. 15 , Pietro Buzzi Citato in Reflections on the gulag, cit., p. 618 , Fulvio Pietro Buzzi Citato in RGASPI, F 545, Op. 6, D 1213 ,

    PROFILO BIOGRAFICO


    Materiali e documenti


    Documenti
    Fotografie
      Prima della guerra di Spagna

      Commenti

      1. link1 di fondo 545, fasc. Op. 6 D 490 mal formattato
        grazie m.

        Reply
      2. 26. BUZZI Battista
        Gavirate (Varese) 24.2.1899
        Nato da Carlo e da Fulvia De Colli. Tipografo. Militante comunista, nel giugno 1921 è denunziato per grida sediziose. Nel febbraio 1925 espatria in Belgio a Monceau, poi a Charleroi, per trasferirsi all’inizio del 1926 a Seraing, presso Liegi, grande centro operaio ove risiedono alcune migliaia di emigranti italiani. Qui lavora presso la tipografia Genard che stampa anche il settimanale “Il Riscatto”, da lui fondato e redatto, di cui pubblica cinque numeri. Il Fascio all’Estero per il Belgio-Lussemburgo lo segnala come uno dei capi della Lega antifascista italiana nel Belgio, pericolosissimo sovversivo, organizzatore di un servizio di spionaggio antifascista in stretti rapporti con la Federazione Comunista Belga. Nel novembre 1926 quando si presenta al Consolato per il rinnovo del passaporto, questo non gli è restituito, con l’intenzione di consentirgli di rimpatriare per poi sottoporlo a sorveglianza. Il Console di Charleroi comunica che è radiato dal PCd’I nell’estate 1927, per “irregolarità commesse a proprio profitto nel raccogliere sottoscrizioni per il Soccorso Rosso (alterava le cifre nelle schede)” ma che “soggiorna a Parigi e a Lille, sempre al servizio del Soccorso Rosso Internazionale incaricato sempre di trasmettere materiale di propaganda, lettere e plichi nei centri sovversivi”. All’inizio del 1928 si stabilisce a Jemeppe, ospite di Paolo Moschelli e del cognato di questi Giuseppe Bossi dove a febbraio la polizia belga lo arresta perché sospetto autore di un furto alla Casa del Popolo di Seraing, me è prosciolto in istruttoria e rimesso in libertà: “Sembra stanco e desideroso di tranquillità più che altro per le sue precarie condizioni di salute” secondo l’informatore, che sostiene che “nell’ultimo congresso comunista si è schierato nella frazione Trotsky”. Nell’agosto 1931 è nominato Segretario della Federazione di Liegi della Lega antifascista – PC – Soccorso Rosso. A dicembre viene denunziato dalla ditta Thone di Liegi, dove lavorava come tipografo, per fabbricazione e distribuzione di documenti falsi e il 2 dicembre 1931 viene espulso dal Belgio con decreto reale che non può essergli notificato perché riesce a fuggire da una porta laterale della tipografia. Con sentenza del 9.5.1933 é condannato in contumacia dal Tribunale di Liegi a un anno di carcere e a 350 franchi di ammenda per fabbricazione di carte d’identità belghe. Nel cenno biografico del 30.1.1933 la Prefettura di Varese lo descrive “astuto, capace di fare della propaganda sovversiva e antifascista. E‘ di carattere prepotente. Non si esclude che all’estero sia un organizzatore e propagandista, capace di organizzare un servizio di spionaggio antifascista. Sfruttatore di donne e poco amante del lavoro” Da alcune lettere indirizzate alla madre, dopo l’espulsione dal Belgio si sarebbe recato in URSS e l’Ambasciata a Mosca nel 1936 lo segnala residente da tempo, col posto di segretario presso la Direzione della Sezione Italiana, Francese, Spagnola e Austriaca della M.O.P.R. (S.R.I.), mentre a novembre accompagna l’ex deputato socialista Oddino Morgari a Soci sul Mar Nero. Si sarebbe sposato con la cittadina sovietica Sokolova, impiegata presso la TASS. Nel 1937 si arruola nelle formazioni antifranchiste in Spagna come tenente istruttore e poi maggiore di artiglieria. Nel febbraio 1939, uscito dalla Spagna, è internato nel campo di Gurs (Francia), ove, in seguito alle privazioni sofferte, si sarebbe ammalato di scorbuto. Raggiunge poi nuovamente l’URSS dove è annunciatore di Radio Mosca. Accusato di sabotaggio, è inviato per punizione in prima linea. Nel dopoguerra tenta invano di tornare in Italia finché a sbloccare la situazione giunge la visita di Gronchi a Mosca.
        FONTI: Archivio Centrale dello Stato, Casellario Politico Centrale,
        http://www.gariwo.net Elena Dundovich, Francesca Gori ed Emanuela Guercetti l’emigrazione italiana in URSS: storia di una repressione
        R. Caccavale Comunisti italiani in URSS, 1995

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