Buffolo Oscar di Angelo e Buttignolli Prudenza, nato il primo settembre 1893 a Sacile (Pordenone), secondo un'altra fonte a Sarone di Caneva. Ferroviere, comunista. Compie gli studi fino alla quarta ginnasio, classe insolitamente alta in un mondo di lavoratori manuali che di solito si limitano alle tre classi elementari obbligatorie diventa quindi un impiegato come assistente capo nel settore merci presso le ferrovie di Padova. Nel primo dopoguerra è attivo come organizzatore socialista a Sarone di Caneva e corrispondente del "Lavoratore Friulano", costituendo il riferimento per i settori più rivoluzionari del Psi e come seguace della linea dei comunisti astensionisti di Bordiga in occasione delle elezioni amministrative del 1920 (sarà accusato violentemente dai compagni di aver contribuito con la sua azione alla perdita del comune di Caneva, conquistato dai socialisti nel 1914). Per la sua attività politica nel 1920è sottoposto a vari processi e da qualcuno esce assolto. Trasferitosi a Portogruaro, nel maggio 1921 è vittima di un’aggressione fascista. Nel 1923 a fronte della scarsa resistenza opposta dai socialisti alla crescita del fascismo, aderisce a quello comunista divenendone il segretario locale. E’ anche Segretario della Federazione Provinciale Giovanile comunista di Padova. Per le sue idee politiche viene licenziato dalle Ferrovie. Esercita vari mestieri per vivere, come quello di commesso viaggiatore. Nel 1927 è arrestato e deferito alla Commissione Provinciale per il Confino come comunista organizzatore di numerosi cortei di disoccupati. Assegnato a quattro anni di confino a Lipari, è più volte arrestato per tentativo di ricostituire il Partito Comunista, scontando completamente la pena. Liberato nel dicembre del 1932, riesce ad espatriare clandestinamente in Francia nel 1932, dove usa lo pseudonimo di “Lucifero Volpe”. Nel 1933 è segnalato a Gueret (Creuse) e inserito nel Bollettino delle Ricerche. Nello stesso anno viene diffidato ed espulso dal Partito Comunista per motivi ignoti. Nel 1934 è segnalato nelle regioni di Clermont-Ferrand, Lione e Tolosa per la sua intensa attività politica. Individuato a Tolosa è coinvolto in un incidente di automobile occorsogli il 28 aprile 1935. Allo scoppio della guerra in Spagna è tra i primi volontari, giungendo il 7 ottobre 1936. Assegnato alla XI Brigata, reparto telefonisti, nel 1937 è ricoverato presso l’ospedale del Soccorso Rosso Internazionale ad Albacete per una ferita conseguita in combattimento. Nel maggio 1937 risulta in servizio a Torija (ad est di Guadalajara) come sergente delle trasmissioni dello Stato Maggiore della 17. Divisione e richiede un permesso per recarsi a Tolosa per partecipare ad un processo per l’incidente di automobile del 1935. Anche se la 17. Divisione non fa parte delle Brigate Internazionali, Buffolo appare citato nel volume “Garibaldini di Ispagna” pubblicato nel 1937 dal Commissariato delle Brigate Internazionali. Nel terzo trimestre del 1937 vengono sequestrati due assegni inviati dal Soccorso Rossi Internazionale alla madre, provenienti dall’indirizzo «Madame A. Ferrari 32 Rue de Gode Argeteuil». A metà di maggio del 1938 si trova nell'ospedale di S'Agarò in Catalogna, ammalato di bronchite cronica. Lo stesso mese lascia la Spagna e rientra Tolosa nella prima decade di luglio 1938. In tale circostanza, Buffolo sarebbe sottoposto ad un tentativo di espulsione dalla Francia da parte di quella polizia. L’ultimo periodo a Tolosa è reso penoso dai ricoveri ospedalieri, dalla mancanza di lavoro e di fondi e dall’impossibilita di ricevere aiuti dai compagni. Nel marzo 1940 è condannato a quattro mesi di prigione per infrazione ad un precedente decreto di espulsione dalla Francia. Muore a Tolosa il 20 novembre 1940, forse in conseguenza delle ferite riportate in Spagna.