Bruna Guido Efisio di Giacomo e Comotto Erminia, nato a Torino il 2 novembre 1905, anarchico. Di professione imbianchino e riquadratore. Fratello minore di Ernesto Bruna, anch’egli militante anarchico, matura la propria coscienza politica negli ambienti del proletariato torinese e aderisce agli ideali anarchici in una famiglia in cui, oltre al fratello anche la sorella Margherita è schedata come anarchica. Espatria clandestinamente in Francia nel corso del 1931 passando dal valico di Valle Stretta (a monte del piccolo comune di u Mërësën/Melezet (che era stato da poco soppresso) oggi frazione di Bardonecchia), in Alta Valle di Susa. Disceso per la Vallèe de la Clarèe, arriva a Briançon (Hautes Alpes). Ne riparte in treno e finisce per giungere in Belgio, dov’è in contatto con un folto gruppo di anarchici italiani. A Bruxelles riesce ad ottenere dal Regio consolato d’Italia il rilascio di un passaporto che utilizza l’anno successivo per raggiungere la Spagna a Barcellona (Catalogna). Arrestato nella capitale catalana nel dicembre del 1933 e accusato di aver partecipato ad una riunione clandestina, dopo 18 mesi di detenzione, viene rimesso in libertà nell’agosto del 1935. Espulso dalla Spagna e accompagnato al valico di Puigcerdá, nel cuore della Cerdanya, un’area catalana di montagna a cavallo del confine pirenaico. Si stabilisce a Tolosa (Herault). Qui lavora con altri compagni alla realizzazione di una base logistica permanente a favore dei militanti anarchici di passaggio (appartamenti, agganci nel settore dei trasporti di uomini e merci, falsificazione di documenti, ecc.). E’ solo marginalmente coinvolto nella lunga attività di espropri condotta in Francia, Belgio (e talvolta anche in Germania) dal fratello maggiore e da diversi altri fuorusciti anarchici italiani (tra cui Órtore e Sartoris). Nel frattempo in Italia, a causa dell’espatrio clandestino e di altre successive segnalazioni, é iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto. Il lavoro svolto a Tolosa si rivela utilissimo a partire dall’anno successivo (e rimarrà prezioso anche in seguito, negli anni della 2. guerra mondiale e dell’occupazione nazista) quando la organizzazione anarchica tolosana diverrà fondamentale per organizzare l’afflusso di volontari, armi e munizioni alle milizie anarchiche catalane impegnate sul fronte di Aragona. Guido Bruna è in Spagna (come il fratello), fin dallo scoppio della guerra civile. E’ impegnato a Port Bóu ed in altre località di frontiera come Puigcerdá, dove ha incarichi politici ed investigativi per la FAI (Federación Anarquista Iberica). Nel settembre del 1936 si reca al fronte di Aragona, inquadrato nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI. Viene ferito piuttosto seriamente ad un piede nell’esplosione dello stesso blindato artigianale in cui muoiono ustionati due altri libertari piemontesi Barberis (Gomez) e Gianotti. Costretto ad una lunga degenza ospedaliera a Lèrida (Catalogna), deve tornare in Francia per proseguire le cure, prima a Tolosa e successivamente a Paris. Privo di documenti validi ed individuato dalla polizia transalpina, si rifugia in Belgio, poi in Olanda dov’é sorpreso nel 1940 dal crollo francese e dal dilagare nazista. Seriamente ammalato di tubercolosi, chiede di essere rimpatriato attraverso la Germania ma all’arrivo al Brennero viene arrestato il 2 ottobre del 1940. Tradotto in carcere a Torino il 19 ottobre é sottoposto al giudizio della Commissione provinciale to-rinese per il confino di polizia, che lo assegna per 5 anni sull’isola di Ventotene. Il provvedimento, commutato in ammonizione dal 27 gennaio del 1943 per le pessime condizioni di salute di Bruna, ne consente il ritorno a Torino. Ricoverato in un sanatorio sulla collina torinese, riesce sopravvivere alla fine della guerra, poco prima di morire in assoluta povertà il 15 gennaio del 1946.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a maggio 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Tobia Imperato – Torino, Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 857, fascicolo 97554, Archivio Centrale dello Stato – Roma (Confinati Politici, busta 157), Archivio ISR.AL – Alessandria (Fondo UPI)