Bortoluzzi Federico di Antonio e Zanolin Maddalena, nato il 12 aprile 1905 a Venezia. Antifascista, Di professione commerciante di liquori, suonatore ambulante. Non presta servizio militare perché riformato, a causa della mancanza del globo oculare destro . Iscritto al PNF dal luglio 1933 ma senza ritirarne la tessera di iscrizione. Durante la sua dimora a Venezia è anni occupato per diversi presso la Ditta Lacchin, un deposito di liquori ed affini, in qualità di facchino. E’ sposato con Teresa Vetturetti da cui ha quattro figli e si dimostra affezionato alla famiglia. Si professa amante dell'Italia e del suo esercito, ma non nasconde la sua avversione contro il regime, non risultando tuttavia che prenda parte attiva a nessun movimento politico. Nel gennaio 1935 espatria in Francia con regolare passaporto valido solo un mese come rappresentante di commercio e perde i contatti con la famiglia. Sembra sia stato costretto ad allontanarsi da Venezia dopo aver picchiato un fascista che l'aveva, secondo lui, offeso. In Francia, nella zona della Costa Azzurra, esercita il mestiere di suonatore ambulante nei ristoranti frequentati da italiani, dove si fa notare per le idee antifasciste che professa. In Francia è conosciuto col nome di "Buttafuoco" e vive di stenti. Si diletta anche a scrivere articoli per giornali e poesie. In Italia viene iscritto in Rubrica di Frontiera. Nel 1936 si arruola col nome di battaglia "Buttafuoco" nelle milizie rosse spagnole col grado di sergente maggiore presso la Sanità della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Combatte a Mirabueno a Majadahonda e trascorre anche un periodo alla Compagnia disciplina. Da un documento datato 9 dicembre 1937 risulta ad Albacete proveniente dal Centro Sanitario di Benissa, a seguito forse di ferite o per malattia. Dalle lettere rinvenute ad Albacete di sua pertinenza risulta che la moglie, residente a Venezia, ha ricevuto dal "Soccorso Rosso" durante la guerra spagnola pacchi e denaro. Nel 1939 risulta rientrato a Parigi dove se ne perdono le tracce.