Bortolas Giovanni di Giovanni e Nidata Corona, nato il 19 maggio 1894 a Pedavena (Belluno). Muratore, minatore, comunista. Arrestato nel 1927 per offese al capo del governo ed assolto per insufficienza di prove, emigra lo stesso anno in Belgio. Viene espulso da questa nazione nel 1930, come successivamente da Francia e Lussemburgo, per attività antifascista. Nel maggio 1934 viene iscritto al Bollettino delle Ricerche e nella Rubrica di Frontiera come comunista da arrestare. Rientrato a Parigi, dove nel 1937 la figlia Alba si allontana scompare misteriosamente senza lasciare tracce, nel giugno del 1938 è in Spagna. Arruolato nella brigata Garibaldi viene ferito sul fronte dell'Ebro. Nei primi mesi del 1939 rientra in Francia con i resti delle Brigate Internazionali ed è internato ad Argelès e Gurs. Da lì si arruola nelle compagnie di lavoro straniere e lavora alle fortificazioni al Passo di Calais. Arrestato in seguito dalla Gestapo e consegnato all'Italia il 17 aprile 1943. Tradotto alle carceri di Belluno e deferito alla Commissione Provinciale viene assegnato il 17 aprile 1943 a cinque anni di confino a Ventotene. Liberato nell’agosto 1943, dopo l’armistizio è nuovamente arrestato dai nazi-fascisti e deportato a Mauthausen (Baviera). Sopravvissuto alla guerra rientra in Italia stabilendosi a Feltre (Belluno), dove muore il 18 aprile 1974.