Bonturi Bruno di Giuseppe e Angelini Annunziata, nato il 9 maggio 1902 a Bagni di Lucca. Marittimo, anarchico. Figlio di una coppia di lavoratori emigranti, la sua nascita a Bagni di Lucca è del tutto occasionale. Emigrato negli Usa insieme alla madre a New York, dove arriva il 3 giugno 1916 da Genova sul piroscafo “Duca degli Abruzzi”. All'età di 14 anni si munisce di passaporto marittimo americano e si imbarca come allievo fuochista su navi mercantili americane. Dopo brevi soste nei porti italiani, rientra in Italia all'inizio del 1922 per prestare servizio militare e il 25 febbraio 1922 è assegnato al Deposito del 157° reggimento fanteria di stanza a Zara, poi a Roma nel reparto autonomo "G. De Medici". Resosi colpevole appropriazione indebita il 23 novembre 1922, è inviato a Gaeta fino al 18 marzo 1923 quando è avviato alla 3. compagnia di disciplina di Verona e poi a quella di Gaeta. Secondo la dichiarazione di Bonturi, invece, viene processato per attività sovversiva nell'esercito e condannato dal Tribunale militare di Roma a 18 mesi di reclusione a Gaeta. Dopo il giugno del 1923, conclusasi l’esperienza militare, ritorna a New York prendendo poi la cittadinanza americana. Rientra in Italia munito di regolare passaporto americano, e si stabilisce a Nizza Monferrato (Asti) dove il primo gennaio 1931 sposa Iolanda Prato. Transita da Genova nell'aprile-maggio del 1934, poi forse si reca a Bagni di Lucca a trovare la madre. Nel luglio 1934 è in Spagna con la moglie e nel settembre è arrestato a Barcellona e accusato di reti non politici, è espulso dalla Spagna nel 1935 attraverso la frontiera portoghese di Valencia de Alcàntara. Il 16 aprile 1937 è arrestato al porto di Le Havre (Seine Maritime) mentre sbarca dal piroscafo "La Fayette" proveniente da New York, in possesso di passaporto falso intestato a Ramon Garcia Ramos di Cadice, e dichiara di voler recarsi in Spagna ad arruolarsi come volontario. Liberato transita per Parigi e Marsiglia. Secondo invece la versione fornita da Bonturi alle autorità, avendolo sorpreso la sollevazione franchista ad Alicante, si arruola nelle milizie come marinaio guardiacoste. Nell'agosto 1936 è arruolato nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT/FAI, e quindi nell'Artiglieria internazionale (batteria Rosselli). In seguito è citato nel Battaglione Lincoln della XV Brigata Internazionale. Ferito alla mano sinistra, contrae anche la malaria. Per qualche tempo ricopre l’incarico di interprete a Port Bou dove risiedono alcuni anarchici italiani come Bonomini, Cavani, Castagnoli, Ludovici, Fantozzi e altri. Il ruolo che svolge a Port Bou insieme a Celso Persici per conto della CNT e della FAI è anche quello di controllo dei viaggiatori e in seguito sui bastimenti repubblicani che fanno tragitto da Barcellona a Port Vendre. Iscritto nel 1937 in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche e un telegramma del Ministero dell’Interno ai prefetti del regno (23 mag. 1937) lo individua come un potenziale “terrorista” incaricato da Giustizia e Libertà di organizzare un attentato contro Mussolini. Rientrato in Francia il 18 ottobre 1937 viene arrestato a Perpignano per “infrazione al decreto di espulsione” e condannato a tre mesi di reclusione e forse successivamente rientra in Spagna. Nel settembre 1938 ritorna a Tolosa ed il 31 gennaio 1939 si imbarca per New York sul piroscafo "Queen Mary" ma è respinto come rifugiato spagnolo e viene internato per qualche tempo a New York a Ellis Island e dove sono rinchiusi altri profughi italiani provenienti dalla Spagna. Il gruppo riesce successivamente ad imbarcarsi per Valparaiso in Cile nel giugno 1939. Nel dicembre del 1939 si presenta al Consolato italiano chiedendo di poter raggiungere la madre in Italia ma senza alcun esito. Ancora sorvegliato nei primi anni Quaranta, di lui si perdono le tracce e s’ignorano data e luogo di morte.

Annotazioni: Scheda biografica include informazioni raccolte da Ilaria Cansella e Francesco Cecchetti per la banca dati ISGREC sui volontari antifascisti toscani in guerra di Spagna (Vedi Bibliografia)