Govone Paolo di Bartolomeo e di Blengini Giuseppina, nato a Vicoforte (Cuneo) il 21 giugno del 1899, comunista. Di professione carpentiere e muratore, in possesso di licenza elementare. Combattente nella prima guerra mondiale, subito dopo il congedo emigra per lavoro stabilendosi a Genova. Antifascista attivo già nel triennio 1919 – 21, quand’era residente a San Pier d’ Arena (oggi Genova), alla fine di gennaio del 1921 aderisce al Partito Comunista d’Italia). Nei primi anni della dittatura fascista subisce alcuni arresti e processi ed è due volte condannato per pene complessive di oltre 5 anni. Costretto come tanti altri ad emigrare oltre confine, esistono due differenti versioni sulla data in cui avrebbe varcato la frontiera: la prima risalirebbe al 1927, secondo l’altra invece all’ottobre del ’28. Causa contingente dell’espatrio (avvenuto legalmente, con passaporto rilasciato dalla Regia Prefettura di Cuneo), i continui, soffocanti controlli cui Govone é sottoposto a Sant’Anna di Valdieri, dove si trova per lavoro durante una villeggiatura estiva dei sovrani. In Francia vive prima a Biot (Alpes Maritimes), dove lavora ai Chantiers de la Braga. Poi si trasferisce poi a Berre e Marseille (Bouches-du-Rhône). Infine a La Seyne-sur-Mer (Var) dove risiede al numero 28 di Rue Berri. Viene iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto. In Francia frequenta gli ambienti dell’emigrazione antifascista, aderisce alla Cgt (Confédération générale du travail) nel 1930, ed è attivo nel lavoro illegale, nella diffusione della stampa di partito e nel Soccorso Rosso Internazionale. Accorre volontario nella Spagna repubblicana dal 13 settembre 1936. A questo proposito, come già per l’anno di espatrio, almeno due versioni contrastanti: nella prima si accenna al maggio del 1937, ma pare evidente che la data sia riferita all’ingresso di Govone nella 12. Brigata Internazionale Garibaldi; una seconda data, quella del 20 ottobre 1937, é palesemente errata. In questo caso, il 1937 sta probabilmente al posto di un più corretto 1936. Appunto verso la fine dell’ottobre 1936 il Govoni si arruola nel Battaglione Garibaldi, allora in formazione e addestramento a Madrigueras e in alcuni altri villaggi nelle campagne in torno ad Albacete. Pochi giorni dopo ed il battaglione, malgrado la insufficiente preparazione ed un armamento decisamente sommario, deve raggiungere Madrid, sottoposta a pesanti attacchi su tre lati da parte delle formazioni fasciste. Partecipa ai primi quattro combattimenti nei dintorni della capitale, quasi certamente al mal preparato e difficile attacco al Cerro de los Angeles (Cerro Rojo) e le battaglie di Casa de Campo, Ciudad Universitaria e Pozuelo de Alarcon. Nel corso di un altro combattimento del dicembre successivo, viene ferito gravemente a una gamba. Curato in un ospedale di Madrid, verrà poi trasferito ad Albacete. Lungodegente, rimane parecchio tempo lontano dalla formazione e vi ritorna solo undici mesi dopo, alla fine del 1937. Inabile per il fronte, viene utilizzato in un servizio ausiliario. In Italia viene anche iscritto nel Bollettino delle ricerche – Supplemento sovversivi (schedina n. 096 2/37). Lasciata la Spagna nella prima decade di febbraio del 1939, nel corso della retirada in Francia viene internato in diversi campi, tra cui Argelès-sur-Mer (Pyrénées Orientales) e Gurs (Bas-ses Pyrénées). Infine viene trasferito nel durissimo campo del Vernet d’Ariège. Rimpatriato nell’autunno del 1941, il 23 settembre viene tratto in arresto a Mentone e tradotto in manette a Cuneo, dov’é sottoposto al giudizio della Commissione provinciale per il confino di polizia, che da fine mese lo invia per 3 anni a Ventotene (a decorrere dal 14 settembre del 1941, data di inizio del forzato rimpatrio). È liberato soltanto il 24 agosto del 1943. Tornato a Vicoforte lavora facendo l’agricoltore e coltiva la terra anche in tutti gli anni della 2. Guerra Mondiale, dell’occupazione nazista e del dopo guerra. Negli anni successivi rimane sempre residente a Vicoforte. E’ deceduto a Vicoforte il 31 ottobre del 1956.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 2492, fascicolo 44224), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Confinati Politici, busta 489), Archivo General Militar – Avila (Spagna), Archives BDIC – Nanterre (MFM 880/37, Brigades Internationales, Fonds 545.b.450-472)