Godani Adelmo di Ettore e Gregori Antonia, nato il 22 aprile 1907 ad Arcola (Spezia). Calzolaio, anarchico. Il padre calzolaio è conosciuto per la sua ideologia anarchica e Adelmo si forma in un ambiente, che pullula di sovversivi, come i socialisti Algante Sgorbini e Duilio Balduini e i libertari Tintino Persio Rasi (“Auro d’Arcola”), Abele Ricieri Ferrari (più noto come “Renzo Novatore”) e Dante Carnesecchi. Lavora come il padre come calzolaio (forse anche perché ha subito l’amputazione di un piede), mentre sul versante politico professa principi anarchici, come il babbo e il fratello, che si chiama – significativamente – Carlo Cafiero. Appena sedicenne nel 1923 emigra in Francia col padre ed il fratello stabilendosi a La Seyne-sur-Mer (Var). Nel 1933 viene segnalato perché partecipa alle proteste contro l’arresto del compagno di fede Vincenzo Capuana, rientrato in Italia – secondo i fascisti – per liquidare Mussolini. Nell’ambiente degli esuli Adelmo è in stretto contatto con il “pericolosissimo” Ugo Boccardi, un anarchico sarzanese, al quale i fascisti attribuiscono numerosi progetti di attentati ai gerarchi, con Amleto Astolfi, uno dei condannati per la strage del “Diana” di Milano, con il romagnolo Edel Squadrani, un compagno di prim’ordine ed assoluto spicco, con Rivoluzio Giglioli, che cadrà nella guerra civile spagnola, con Gino Belli e con Antonio Angelini, due anarchici rispettivamente di Livorno e di Campiglia Marittima. Nello stesso anno viene iscritto in Italia nella Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Successivamente nel 1935 è ad Algeri insieme al comunista dissidente Muzio Brunetti, cugino di Adelmo Godani e che faceva il muratore. Tornato a La Seyne-sur-Mer nel luglio 1936 in concomitanza della ribellione militare in Spagna, si incontra spesso con Vindice Rabitti. Il 6 dicembre 1936 giunge nella città francese di Perpignano, da dove prosegue alla volta di Barcellona, nonostante la grave menomazione al piede, insieme agli anarchici Silvio Casella e Guglielmo Vitali. Si arruola nella Sezione italiana della Colonna “Ascaso” della C.N.T. – F.A.I., a maggioranza anarchica, comandata all’inizio da Mario Angeloni, segretario generale del P.R.I. fino al suo ingresso nella penisola iberica. Adelmo partecipa alle azioni militari che hanno luogo in Aragona, a Monte Pelato (dove cadono Mario Angeloni, Giuseppe Zuddas, Fosco Falaschi, Attilio Papparotto e Michele Centrone), a Tardienta, a Almudévar e al Carrascal de Huesca. Il 4 marzo 1937 è ancora in Spagna. Dopo i fatti che dal 3 al 7 maggio contrappongono a Barcellona il governo catalano (Generalitat) agli anarchici spalleggiati dal POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista), formazione comunista antistalinista, nei quali muore assassinato Camillo Berneri, la repressione governativa si abbatte sugli anarchici e sul POUM. Probabilmente per questo Godani come altri anarchici nel novembre 1937 torna in Francia. Nel 1940 Godani risiede a La Seyne-sur-Mer e nel 1942 è ancora all’estero, probabilmente sempre in Francia. Il fratello è invece consegnato ai fascisti e inviato al confino. S'ignorano luogo e data di morte. Il suo nome è riportato nella lapide posta dal comune di Arcola nel 2014 e dedicata ai volontari arcolesi nella guerra di Spagna.