Bonacina Italo Baldassarre di Celeste e di Mauri Maria. nasce il 16 aprile del 1891 a Dolzago (Como). È segnalato come repubblicano. Diplomato ragioniere. dopo aver combattuto nella guerra italo-turca, partecipa al primo conflitto mondiale come tenente di complemento inquadrato in un reparto del Genio. ma viene sospeso dal grado per le sue "idee sovversive". Nel primo dopoguerra, il 5 settembre del 1924. si trasferisce a Brescia proveniente da Erba Incino (Como), e qui è da subito sottoposto al controllo da parte degli organi di polizia in ragione delle sue convinzioni politiche. anche se pare non svolga, in questo periodo. attività di un qualche rilievo. Fino al 1931 fa la spola tra Parigi e Brescia dove, col fratello Ferruccio, gestisce una rivendita di vini in via Milano, Deciso a stabilirsi definitivamente nella capitale d'oltralpe sul finire dello stesso anno. si guadagna da vivere conducendo un negozio d’alimentari. In questo periodo intrattiene rapporti anche col correligionario Brichetti. che dal 1935 diventerà responsabile della sezione parigina dell’ARS cui aderirà anche il Nostro. Nel frattempo, si trasferisce ad Asnières (Seine): "dove - come annota l'informatore - professa idee repubblicane antifasciste"', militando anche nella sezione locale della LIDU, Iscritto nella rubrica di frontiera. nel 1933 '"prende parte attiva al movimento" e. in occasione dell'ultimo congresso del PRI, viene eletto nella nuova direzione in qualità di revisore dei conti'. Secondo la polizia italiana, —rivelatosi elemento di accesi sentimenti e facitore di atti terroristici”, il Nostro svolge un'attiva propaganda contro il regime di Roma. In questo stesso periodo. insieme a Pietro Ottelli, mantiene rapporti con alcuni antifascisti bresciani: Luciano Magni, l'avvocato Federico Zanardelli. il comunista Zatti. il massone Ettore Borelli, il barone Alessandro Monti Della Corte oltre che con gli esuli socialisti Claudio Trevese Nullo Baldini ed alcuni esponenti della massoneria italiana. Partecipa. in qualità di delegato. al congresso antifascista che si tiene a Bruxelles tra il 12 e 14 ottobre del 1935. Il suo impegno politico. in questa fase, è particolarmente intenso. Il 7 gennaio del 1936 presenzia. quale rappresentante ufficiale dell’ARS al banchetto di saluto in onore di Angelica Balabanof, dirigente del movimento socialista internazionale e segretaria del Partito socialista massimalista in partenza per gli Stati Uniti, al quale partecipano anche Rosselli e Berneri. Tra il 12 e 13 aprile viene ancora notato al convegno parigino del Suo Alla fine dello stesso mese. pare riesca a rientrare clandestinamente in Italia per riprendere i contatti con una rete clandestina antifascista. La vittoria delle forze popolari in Spagna, vede il Nostro intervenire a una serie di incontri con i rappresentanti del PSI massimalista per verificare la possibilità di promuovere una lotta antifascista unitaria anche in patria". Ai primi di agosto del 1936 è tra i primi volontari a partire per il fronte iberico senza aspettare istruzioni da Rosselli. Il concentramento avviene tra Perpignan e Cèrbere. Giunge a Barcellona la sera del giorno 5, assieme ad una settantina di anarchici e comunisti, a bordo di tre autocarri. Pare che nei primi giorni trovi alloggio all'Hotel Falcòn quartier generale del POUM: "tutti i sovversivi italiani sono lì accampati"' appunterà l’informatore. Viene quindi inquadrato come mitragliere nella Sezione Italiana della colonna anarchica Francisco Ascaso della CNT-FAI, più conosciuta come «Colonna Rosselli». Ciò gli permette di far buon uso delle competenze militari affinate durante le guerre alle quali ha partecipato, addestrando i suoi compagni di lotta. Alla fine del mese, è uno dei protagonisti della battaglia di monte Pelato, durante la quale, alla morte di Angeloni, assume il comando del gruppo italiano, occupando '"un posto di vedetta avanzata”. Presumibilmente rimane in Spagna sino alla fine di settembre o ai primi giorni di ottobre. La situazione di stallo che si è creata sul fronte aragonese, anche a causa dei dissidi politico-militari che dividono il fronte repubblicano lo induce a rientrare in Francia con l'intenzione di reclutare nuovi volontari e raccogliere aiuti da inviare al popolo spagnolo. oltre che di svolgere una notevole attività politica, soprattutto a Parigi. Infatti, il 10 di ottobre tiene una relazione sull'esperienza della Sezione Italiana in occasione della riunione del gruppo locale dell'ARS, il mese successivo parlerà degli sviluppi della guerra civile presso un caffè di Colombes, ospite del comunista Anacleto Cassinelli. Varie fonti confidenziali forniscono contrastanti informazioni su un eventuale prolungamento della sua presenza in Spagna. ln ogni modo, il 16 gennaio del 1937, nei locali di Giustizia e Libertà. partecipa ad un incontro durante il quale Rosselli e altri leader del movimento. discutono la possibilità di creare un nuovo battaglione. il Matteotti. dando per conclusa l’esperienza della colonna italiana inquadrata nelle milizie anarchiche. ln febbraio, sarà notato sempre Parigi nella sede della LIDU in occasione di una riunione dei partiti antifascisti, allo scopo di affidare a tale associazione il compito dì assistere i combattenti italiani presenti ancora in Spagna. Tale intensa attività' è condivisa con Alberto Cianca, Ennio Tulli, il conterraneo Capra. Luigi Bolgiani e altri. Nello stesso periodo. pare voglia il ristabilire i contatti anche con alcuni amici residenti a Brescia. tra i quali Pietro Ceruti e Rosolino Sarotti. Anche se non si hanno notizie di prima mano. è certa la sua partecipazione alla fusione dell'ARS con Giustizia e Libertà, e il suo impegno nel nuovo movimento politico. Nel marzo del 1940, partecipa, infatti, ad un incontro dei suoi membri - tra i presenti vi è anche Capra - per discutere la scelta del comitato centrale della nuova GL di sciogliere il suo gruppo parigino a causa dei dissensi interni che lo travagliano e riorganizzarlo su nuove basi.Poi, del Nostro, non si sa più nulla. finché ricompare nell'agosto del 1943, quando chiede il rinnovo del passaporto al Consolato di Parigi. Nel dopoguerra risiede ancora in Francia. Muore ad Argenteuil l '8 maggio del 1977.

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Cucchini per il volume I soldati della buona ventura: militanti antifascisti bresciani nella guerra civile spagnola (1936-1939) 2. ed. riveduta e aggiornata. - Rudiano (Bs): GAM, 2011 [ISBN] 978-88-89044-56-8 sulla base delle seguenti fonti: ACS, Mi, DGPS. cpc. b. fase, 1 17035; ACS, Mi. DGPS, DPP. pacco 156, n. 50: AICVAS, Spagna nel nostro cuore. cit.. p 91; G. Petrillo (a cura), K1 845 Lombardi e ticinesi per la libertà della Spagna, p. 72; A.a.. V.v.. Antifascisti nel Casellario politico centrale cit., n. 4, 1988. ad nomen; Archivio AICVAS. Milano, scheda ad nomen_