Giordano Stefano di Giuseppe e Vallarino Giulia, nato 3 dicembre 1899 a West Hoboken (New Jersey). Di professione ceramista. Nel 1907 Stefano ritorna in Italia con la madre. Durante la prima guerra mondiale, non ancora diciottenne, viene richiamato alle armi come soldato e il 14 giugno 1917 si aggrega deposito del 49. Reggimento Fanteria. Il 22 settembre raggiunge il fronte ed il 16 gennaio 1918 viene trasferito al deposito mitraglieri FIAT dove rimane fino alla fine della guerra e partecipa ad azioni sull’altipiano di Asiago. Traferito al 41. Reggimento Fanteria viene messo in congedo il 13 gennaio 1920 e si stabilisce ad Albissola Marina (Savona), esercitando il mestiere di ceramista. Non risulta appartenga a nessun partito. Nel gennaio del 1922 chiamato come testimone nel processo per il tentato omicidio di un certo Lorenza, avvenuto ad Albissola Superiore, si reca clandestinamente a Mentone partendo da Savona in treno e raggiunge clandestinamente la Francia stabilendosi a Vallauris (Alpi Marittime). Lì rimane fino al dicembre del 1923, quando rientra in Italia, sempre senza passaporto, e si presenta al tribunale di Savona che nel frattempo lo ha imputato del tentato omicidio di Albissola. Al processo vien assolto per insufficienza di prove. Dopo un mese ritorna clandestinamente a Vallauris dove lo aspetta la compagna Caterina Botto che è incinta. Nell’ottobre del 1925 rientra ad Albissola munito di regolare passaporto rilasciato dal vice console di Cannes, ma una settimana dopo ritorna a Vallauris. In Francia frequenta gli ambienti antifascisti e nel 1937 parte per la Spagna per arruolarsi nelle milizie repubblicane (non sappiamo in quale reparto). Non sappiamo che ruolo abbia svolto in Spagna. Esce dalla Spagna nel 1938 e raggiunge nuovamente Vallauris. Il 18 marzo 1940 Stefano si arruola nella Legione Straniera al centro di reclutamento di Nizza. Viene inviato al 2. Reggimento Stranieri a Meknes in Marocco., dove giunge il 2 aprile. Il 23 ottobre dopo l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, è smobilitato. Il 7 giugno 1940 Giordano è iscritto nel Bollettino ricercati, schedina n. 0554 in qualità di comunista combattente nelle Brigate Internazionali in Spagna. Rientrato in Francia è arrestato dalla polizia francese il 23 dicembre del 1942 con 28 altri connazionali e consegnato alle autorità italiane di frontiera a Mentone, che lo conducono prima in carcere di Ventimiglia e poi a quello di Savona. Negli interrogatori al rientro in Italia tenta di sostenere di non aver mai combattuto al fronte, ma di aver svolto solo servizi in fureria. E’ lecito dubitare di queste ultime dichiarazioni volte ad alleggerire la propria posizione di fronte alle autorità italiane. Il 25 gennaio 1943 la Commissione per l’assegnazione al confino destina Giordano a scontare 5 anni a Ventotene. Dopo la caduta del fascismo il 25 luglio 1943 Giordano viene liberato e invitato a presentarsi alla Prefettura di Savona. Dopo l’8 settembre partecipa alla lotta di Liberazione facendo parte della Brigata Aschero, distaccamento G. Anselmo. Al termine della guerra rientra in Francia a Vallauris, dove riprende la sua attività di ceramista. Nel 1957 acquisisce la nazionalità francese. Muore a Saint Paul de Vance (Alpi Marittime) il 12 luglio 1988.