Gilli Michele Stefano di Giovanni e Branca Maria, nato a Rosta (Torino), in Bassa Val di Susa, il 26 dicembre del 1904, comunista. Di professione lattoniere. Ricercato per attività antifascista, espatria con modalità non note, in Francia nel corso del 1924, ma ritorna poco dopo in Italia per rispondere alla chiamata alle armi. Viene assegnato a prestare il servizio militare come dirigibilista alla Scuola di aviazione e ricognizione e anche nei servizi di terra dell’Aviazione da bombardamento. Congedato a dicembre del 1925, torna ad espatriare clandestinamente in Francia cinque anni dopo, nel 1930, per sottrarsi ad un più che probabile arresto. Emigrato in Belgio nel 1931, tre anni dopo é fermato dalla Polizia, che lo espelle il 7 dicembre del 1934 con l’accusa di attività e propaganda comunista. Rientra allora illegalmente in Francia per stabilirsi precariamente a Grenoble (Isère). Fermato per un banale controllo nel corso del 1935 e trovato sprovvisto di documenti, è condannato ad una breve pena detentiva e imprigionato. L’Italia, intanto, memore delle attività sovversive e dell’espatrio clandestino, lo iscrive in Rubrica di frontiera per l’arresto. Appena in libertà si da alla latitanza che dura qualche tempo; nemmeno un anno dopo, ad agosto del 1936, parte volontario per la Spagna repubblicana, dove nel frattempo é iniziata la guerra civile. Il 1° settembre Gilli arriva a Barcellona (Catalogna). Nella capitale catalana, su iniziativa del comunista vercellese Francesco Leone inizia a prender forma una piccola unità internazionale, la Centu-ria Gastone Sozzi. Formata da un’ottantina di volontari italiani (in maggioranza comunisti, qualcuno socialista) e da due dozzine di volontari polacchi e francesi, la Centuria (Comandante Angelo Antonini e Commissario politico Leone). La Sozzi viene inquadrata nel Batallón Espartaco, della Colonna catalana Llibertat, promossa e organizzata dal Psuc (Partit socialista unificat de Cata- lunya), affine al Pce (Partido comunista de España). Appena pronta a muoversi, la Centuria é destinata a Talavera de la Réina, sul fronte di Madrid, a sud-ovest della capitale. Nei giorni 11, 12 e 13 settembre la Sozzi è impegnata in combattimento a Pelahustán, dove riesce a prevalere sul nemico e ad occupare il paese. Pochi giorni dopo, tra il 16 e il 21 settembre combatte a Cenicientos, poi ancora a Pelahustàn dove, all’inizio di ottobre, Michele Gilli é ferito in combattimento. Dopo qualche giorno di cure e di riposo torna a combattere a Chapinería, tra il 16 e il 18 ottobre: la Centuria riesce con difficoltà ad uscire dall’accerchiamento subendo però perdite pesanti. Il 20 dello stesso mese, con gli organici quasi dimezzati, prevale la decisione di separare la Sozzi dalla colonna-madre e di farne confluire i superstiti nel Battaglione italiano Garibaldi, in via di completamento e di addestramento nelle campagne di Murcia circostanti Albacete. Dopo la convalescenza in un ospedale della regione, Gilli raggiunge la 4. Compagnia del Battaglione Garibaldi, con cui combatte a Mirabueno e Majadahonda e poi a Morata de Tajuña nel corso della battaglia del Jarama (7-22 febbraio del 1937). Il mese successivo (8-23 marzo) combatte nella vittoriosa battaglia di Guadalajara, contro le Camice Nere di Mussolini, ed é ferito per la seconda da volta in combattimento. Il 16 ottobre del 1937 é promosso tenente e comandante di Compagnia nel 2. Battaglione della 12. Brigata Internazionale Garibaldi.A metà luglio del 1937 fa domanda di adesione al Pce (Partido comunista de España – Comité provincial de Albacete) e combatte la battaglia di Brunete (o del Guadarrama); poi tra estate e autunno combatte ancora a Farlete e Fuentes de Ebro (Aragona). Ferito per la terza volta in combattimento, trascorre parte della convalescenza in un ospedale di Alicante (Levante): una fotografia lo ritrae in pantofole, un piede fasciato, accanto ad una ragazza (la fidanzata?) e ad alcuni altri ufficiali. Ristabilitosi, dopo un breve periodo di reinserimento al Batallon de Instrucción di Quintanar de la Republica, ritorna al fronte a metà febbraio del 1938, in occasione della sfortunata offensiva di metà febbraio del 1938 in Extremadura. Promosso capitano, gli affidano il Comando della 3. Compagnia, 4. Battaglione della 12. Garibaldi. Trasferito in gran fretta nel settore di Caspe (Aragon), con tutte le Brigate Internazionali disponibili, combatte aspramente per fronteggiare l’attesa, violentissima offensiva fascista ed evitare l’accerchiamento e la rotta. Poi non rimane che la drammatica ritirata verso il basso corso dell’Ebro, mentre i fascisti raggiungono il Mar Mediterraneo a Vinaroz (15 aprile 1938) e tagliano definitivamente in due il territorio repubblicano. Ancora impegnato nella offensiva (inizialmente vittoriosa) lungo il corso dell’Ebro, il 10 settembre del 1938, durante la violenta controffensiva franchista, Michele Gilli cade combattendo lungo i ripidi pendii della Sierra de Caballs, colpito in pieno dalla raffica di una mitragliatrice. Ignara dell’accaduto, la polizia politica del regime ne chiede l’arresto nel maggio del 1940, venti mesi dopo la sua morte.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas) , Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas, busta 32, fascicolo 132), Archivio di Stato – Torino (Sezioni Riunite - Ruoli matricolari), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 2412, fascicolo 138460) ,Archivo General de la Guerra Civil – Salamanca (Spagna), Archives BDIC – Nanterre (MFM 880/37, Brigades Internationales, Fonds 545/ 477), Archivio Istituto Storico Regionale Parri – Bologna