Gabana Giovanni di Virgilio e Teresa Agnelli, nasce a Nuvolento (Brescia) il 19 marzo del 1897. È segnalato come comunista, Da bambino frequenta la scuola fino alla III classe elementare. Partecipa alla prima guerra mondiale partendo per il fronte nell'ottobre del 1916 col 3. Reggimento d’artiglieria campale. congedarsi nel dicembre del 1919. Operaio, nel dopoguerra è coinvolto in diversi scontri con le squadre fasciste. "Durante il periodo rosso - annota il questore - professò fede e sentimenti comunisti combattendo accanitamente il movimento fascista del quale fu sempre oppositore e denigratore. Per tale suo ostinato atteggiamento fu anche oggetto di rappresaglie da parte di elementi fascisti del luogo”. Il 4 ottobre del 1922 è condannato ad una pena di quindici giorni di carcere per oltraggio a pubblico ufficiale. Le persecuzioni cui è sottoposto, le «lezioni punitive», lo costringono ad emigrare in Francia: il 22 aprile del 1923 attraversa il confine, anche se la motivazione ufficiale dell'espatrio è "'per motivi di lavoro”. Arriva a Saint Vincent dove s 'impiega come minatore, dopo si sposta a Reims, e qui lavora in un cementificio, alloggiando in una casa messagli a disposizione dal proprietario. Tra il marzo e l’aprile del 1927. si trasferisce a Chelles (Seine-et-Marne), rimanendovi, presumibilmente, sino al 1936; qui si adatta a fare sia il cementiere che il terrazziere. Durante tutti questi anni. continua a "professare sempre sentimenti comunisti e antifascisti". Iscritto nella rubrica di frontiera. L'8 ottobre dei 1936, da Marsiglia raggiunge la Spagna via mare, accompagnandosi ad un gruppo di altri compagni di fede, e si arruola prima nell'XI Brigata internazionale Thaelmann per passare. successivamente. nella seconda compagnia del Battaglione Garibaldi, nelle cui file partecipa ai combattimenti di Cerro Rojo, Casa de Campo (Madrid). Pozuelo, Boadilla del Monte, Mirabueno, Majadahonda, Guadalajara, Morata de Tajuña e ancora Casa de Campo, Una volta inquadrato nel 1. Battaglione della nuova XII Brigata internazionale, sarà impegnato sui fronti di Huesca, Brunete, Farlete, Fuentes de Ebro, Extremadura e Caspe, Iscritto al Partito comunista spagnolo. nel maggio del 1938 si ammala ed è ricoverato all'ospedale di Matarò a causa di una grave forma di sciatica. Durante la permanenza in Spagna, la famiglia residente a Gambara. riceve il denaro raccolto con le sottoscrizioni del Soccorso rosso internazionale a sostegno dei parenti dei volontari. In luglio esce dalla Penisola iberica e si dirige alla volta di Parigi. Non trovando un’occupazione, riceve dal Comune un sussidio finché, ai primi di ottobre del 1939, viene fermalo per essere internato prima a Saint-Cyprien e poi a Gurs. Un anno dopo. invece. è rinchiuso nel campo di La Vernét d’Ariege (lotto C. baracca 32). Nel gennaio del 1941 lì sono ancora rinchiusi circa 400 italiani: di loro, un buon numero (261 ha chiesto il poter rientrare in Italia, anche per le cattive condizioni igieniche del campo. Altri saranno rimpatriali su richiesta della Commissione italiana d’armistizio alle autorità francesi, Il Nostro è uno di loro; cosi viene condotto a Mentone c qui arrestato il 15 settembre per essere trasferito alle carceri di Brescia, dove la Commissione provinciale. il 24 ottobre, lo assegna a cinque anni di confino da scontare a Ventotene perché “combattente antifranchista”. Durante l'internamento … “non ha fornito alcuna prova di ravvedimento". Questo fatto gli costerà il divieto di poter ricevere la visita del figlio'". Verrà liberato il 24 agosto 1943. Muore a Milano il 30 luglio del 1953. Il 7 novembre del 1976 il Consiglio Regionale Lombardo insignisce Giovanni Gabana di Medaglia d’Oro alla memoria, attribuita in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola.

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Cucchini per il volume I soldati della buona ventura: militanti antifascisti bresciani nella guerra civile spagnola (1936-1939) 2. ed. riveduta e aggiornata. - Rudiano (Bs): GAM, 2011 [ISBN] 978-88-89044-56-8 sulla base delle seguenti fonti: ACS, Mi. DGPS, CPC. b. 2210. fasc. 29008; AICVAS La Spagna nel nostro cuore. cit.. p. 207; A. Dal Pont. S. Carolini, L’Italia al confino, cit., Vol I, p. 188; Morelli, Antifascisti bresciani nel Casellario politico centrale, cit., n. 24, 1993, ad nomen; G.Petrillo (a cura), K1 B25 Lombardi e ticinesi per la libertà della Spagna, cit., p. 101; A.a.V.v.. Antifascisti nel Casellario politico centrale. cit.. n. 9. ad nomen: Archivio AICVAS. Milano, scheda ad nomen.