Bertola Ernesto di Pietro e Ramoni Maria, nato a Cossonay (Svizzera) il 13 luglio del 1888, anarchico. Di professione muratore e cementista. Nasce in Svizzera da una famiglia di emigranti. Fa ritorno in Italia nel 1909 per prestare il servizio militare nel 7. Reggimento Bersaglieri. Richiamato dopo l’inizio della prima guerra mondiale serve come soldato semplice (Battaglione Intra, 4. reggimento alpini). Per lungo tempo al fronte senza fruire di periodi di riposo o di licenze decide di disertare nel corso del 1918 e riesce a rifugiarsi clandestinamente in Francia. Si stabilisce prima a Montbéliard (Doubs) e successivamente a Moulhouse (Haut-Rhin). In Italia in-tanto lo processano in contumacia per diserzione al fronte e lo condannano alla pena di 2 anni di re- clusione in un Carcere militare, inflittagli dal Tribunale Militare di Torino. Nel corso del 1921, in una perdurante situazione di precarietà (mancanza di documenti regolari e lavori saltuari). Lo troviamo a Lione (Rhône) dove si è spostato. Fermato ad un controllo e minacciato di espulsione poiché privo di documenti validi, per salvarsi decide di arruolarsi nella Legione Straniera. Destinato prima in Medio Oriente, poi in Nord Africa, dopo 3 anni di servizio in Siria e 9 in Algeria e Marocco, si congeda da cittadino francese (naturalizzazione conseguita fin dal 1926). Ritornato alla vita civile, vive tra Francia e Svizzera (Lausanne, Neauchâtel), ma non disdegna brevi rimpatri clandestini, puntualmente seguiti da altrettanti espatri. Fermato il 17 maggio del 1933 al al valico confinario di Ventimiglia, viene rilasciato dopo interrogatorio, in quanto non è possibile trattenerlo come cittadino francese. Segnalato quale volontario nella Spagna repubblicana fin dall’inizio del 1937 (con documenti della polizia politica fascista lo segnalano ripetutamente, proveniente da Marsiglia ed in transito da Perpignano (Pirenei Orientali), il 5 gennaio 1937 mentre é in procinto di attraversare clandestinamente il confine franco-catalano con l’aiuto logistico ed economico di un anarchico italiano, Giuseppe Pasotti. I suoi successivi internamenti in Francia nel biennio 1939-40, soprattutto quello nel Campo di Argelès-sur-Mer (Pirenei Orientali), sembra facesse parte del collettivo anarchico “Libertà o Morte”, confermano una presenza in Spagna di cui è però difficile definire la durata ed altri particolari in mancanza di date e fatti, testimonianze e documenti. Successivamente internato a Gurs (Basses Pyrénées), é rimpatriato il 25 settembre del 1940. Tradotto in Italia viene imprigionato nel carcere di Novara. Dopo un periodo di detenzione, la commissione provinciale novarese per il confino di polizia con delibera 08.09.1940 gli assegna 3 anni di confino alle Isole Tremiti. Liberato il 21 agosto del 1943, svanisce nel nulla senza lasciare ulteriori tracce.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a maggio 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 569, fascicolo 1357), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Confinati Politici), Archivio del Comune di San Bernardino Verbano