Bertini Tito di Giovanni ed D’Andrea Emilia, nato il 30 marzo 1916 a Velletri (Roma). Viaggiatore di commercio, socialista. Nel 1929 espatria con il padre socialista in Svizzera, dove vivono a Lugano in condizioni economiche precarie, ma comunque acquisisce la nazionalità svizzera. Lavora come venditore ambulante e nel 1932 è arrestato perché strappa il distintivo del partito dal cappotto di un fascista. Nel 1934 si iscrive alla Gioventù Socialista. Tornato in Italia ne viene espulso dall’Italia perché rifiuta di iscriversi al Partito Fascista, con la scusa che risulta cittadino svizzero. A questo punto chiede e ottiene la cittadinanza svizzera. Parte da Lugano nell'ottobre 1936 raggiungendo la Spagna, via Parigi. Il 26 dello stesso mese risulta arruolato nel Battaglione Garibaldi, nel gruppo d’assalto “La Terribile”. Combatte sul fronte di Madrid a Casa de Campo e alla Ciudad Universitaria, e Teruel, rimanendo ferito ad un orecchio. Dopo una lunga permanenza in ospedale a Malaga, esce dalla Spagna nel novembre 1937. Arrestato al rientro a Lugano, viene condannato dal tribunale n. 5b a 4 mesi di reclusione e alla privazione dei diritti politici per 5 anni, per aver preso parte alla guerra di Spagna. Risulta che durante la Seconda guerra mondiale abbia aiutato gli italiani che tentavano di rientrare in Italia per partecipare alla Resistenza. Il suo nome è iscritto in Rubrica di Frontiera il 30 aprile 1943 (p.78). Muore a Lugano il 22 maggio 1962.