Bernardini Egidio di Antonio e Scherdon (o Skender) Maria, nato il 20 ottobre 1910 a Trieste. Marittimo, anarchico. Fin da giovane età è in contatto con le organizzazioni anarchiche triestine. Nel 1930 espatria clandestinamente imbarcandosi su un piroscafo diretto ad Amburgo. Espulso dalla Germania si ferma per qualche tempo ad Anversa e, per un periodo più lungo, a Bruxelles. Qui frequenta gli anarchici triestini Giovanni Bidoli e Vittorio Repich e si unisce con Livia Ballinari di Forlì, anch’essa di idee libertarie. Per sopravvivere fa vari lavori saltuari, tra i quali il pugile pur avendo cattivi rapporti con gli impresari che lo considerano un piantagrane. Nell’aprile 1931, non trovando lavoro, chiede e ottiene un passaporto dal Consolato italiano e un foglio di via obbligatorio per far ritorno a Trieste. Si sposta invece tra il Belgio e la Francia finché, nell’agosto dello stesso anno, si trasferisce con la compagna a Barcellona. Ai primi di settembre del 1931 partecipa allo sciopero generale indetto dalla CNT e alla difesa armata della sede del Sindacato degli Edili assaltata della polizia spagnola. È quindi detenuto, insieme ad altri italiani, tra i quali Giovanni Bidoli e Nicolò Turcinovich, nelle celle d’emergenza ricavate sulla nave Antonio López ancorata in porto. Infatti il grande e nuovo Carcere Modello risulta inagibile per i danni della rivolta dei detenuti scoppiata in contemporanea con lo sciopero generale. Nel gennaio 1932 è trasferito al vicino carcere di Matarò, dove riceve molte visite di solidarietà di compagni che lo riforniscono di strumenti per scavare una piccola galleria sotterranea. Insieme a Luigi Sofrà tenta, senza fortuna, di evadere nel febbraio 1932. Espulso a metà del 1933 ritorna a Marsiglia riprende a frequentare la numerosa colonia degli anarchici di lingua italiana. Senza prospettive di lavoro stabile, decide di ritornare a Trieste e di affrontare la condanna per diserzione per non essersi presentato alla chiamata di leva nella marina militare. Alla frontiera è arrestato, trasferito a Trieste e interrogato. Sconta la condanna nel carcere militare di La Spezia e quindi svolge il servizio da marinaio; si congeda a metà agosto del 1936 e ritorna nella città natale dove fa nuovamente la fame. Espatria allora clandestinamente e si reca a Marsiglia dalla moglie e quindi di nuovo in Spagna dove si arruola nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI. Combatte sul fronte aragonese di Huesca e nell’aprile del 1937 resta ferito a un braccio nel corso della battaglia di Carrascal. Dopo due mesi di degenza in ospedale, passa al Servizio della Clinica Militare n. 3. Nel luglio del 1938 ottiene il congedo e rientra in Francia dove prende parte al Congresso del Partito Socialista Italiano tenutosi alla fine del 1937 a Tolosa. In seguito, agli inizi del 1939, riesce a raggiungere gli Stati Uniti e si stabilisce a Brooklyn (New York) con il nome di “Cornella Benvissuto”. Rimane per tutto il resto della vita in questo quartiere dove trova lavoro stabile e redditizio come meccanico. Rientra per qualche settimana a Trieste nel 1983. Muore probabilmente a New York.

Annotazioni: Scheda biografica integrata con le informazioni raccolte nel Dizionario biografico online degli anarchici italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/collezioni/6-dizionario-biografico-online-degli-anarchici-italiani