Gasser Paul si Luis e Carolina Hotzemberger, nato il 25 settembre 1903 ad Innsbruck (Austria), da famiglia originaria di Villandro (Bolzano). Elettricista, comunista. Frequentate le scuole elementari, prosegue gli studi fino alla seconda ginnasio. Nel 1919 si trasferisce in Baviera dalla madre che si era nel frattempo risposata ed inizia a lavorare come elettricista presso le centrali elettriche. Nel 1922 viene arrestato per aver distribuito alcuni volantini anticlericali. Rilasciato, inizia lo stesso anno a lavorare come elettrotecnico alla Thyssen di Duisburg, dove si avvicina al movimento comunista. Nel 1926 si imbarca su una nave mercantile. Avendo acquisito la nazionalità italiana per le sue origini sudtirolesi, si presenta alla visita di leva a Trento e compie il servizio militare nel 7. Reggimento artiglieria da campagna di Pisa. Nuovamente a Genova si imbarca come spalatore di carbone su una nave mercantile e torna in Germania. Nel 1927 a causa della crisi, rientra in Austria dove svolge piccoli lavori, per poi ritornare a Berlino a lavorare nel 1929 come rappresentante di una casa editrice. Nel 1930 si porta nella Ruhr, iniziando a scrivere volantini comunisti e scontrandosi in piazza con i nazisti. Nel 1933 con l’ascesa di Hitler è licenziato e passa in Lussemburgo, Francia, Italia e Innsbruck. Dopo aver tentato di emigrare in Unione Sovietica, è arrestato a Belgrado e rimandato a Innsbruck, dove svolge lavori occasionali e collabora nella diffusione di materiale clandestino antifascista. Trovato con una borsa piena di materiale illegale è espulso dall’Austria come italiano. Passato in Svizzera e poi i Francia, giunge in Spagna il 12 febbraio 1937 a Figueras, dopo aver attraversato a piedi i Pirenei. Mandato ad Albacete, sede delle Brigate Internazionali, dopo l’addestramento è arruolato nel battaglione Thaelmann dell’XI Brigata Internazionale. Partecipa alla fase finale della battaglia del Jarama a difesa di Madrid. Poi a marzo 1937 combatte a Guadalajara, dove Gasser è ferito dallo scoppio di una mina e ricoverato per 5 mesi a Tarancòn e poi a Murcia. Ristabilitosi è assegnato al Battaglione di Istruzione e poi sul fronte di Teruel dove è ferito nuovamente il 22 gennaio 1938 in un bombardamento. Ricoverato a maggio nell’ospedale di S’Agarò, vi rimane fino a ottobre quando viene deciso dal governo repubblicano il ritiro dei volontari internazionali. Ad ottobre 1938 è rimandato in Francia con un convoglio sanitario e ricoverato all’ospedale di Eubonne, alla periferia di Parigi. Nel febbraio 1939 è arrestato come reduce di Spagna ed internato nel campo di Gurs. Ne esce arruolato nella 253. Compagnia di Lavoro per Stranieri che costruisce fortificazioni per l’esercito a Besançon. A seguito dell’invasione tedesca nel maggio 1940, Gasser si allontana, ma viene catturato dalla polizia ed internato nel campo di Saint-Antonie presso Albi. Chiede allora il rimpatrio ed è consegnato alle autorità tedesche che lo portano ad Innsbruck e rimane detenuto nove mesi. Poi è trasferito nel campo di Dachau in Baviera come combattente rosso di Spagna. Liberato dagli alleati nell’aprile 1945, Gasser rientra ad Innbruck. Inizia il lavoro di pubblicista narrando le sue esperienze nel lager, Nell’estate 1947 Gasser si porta in Jugoslavia per un incontro con altri sopravvissuti di Dachau. Tornato nello stesso paese a dicembre fa scadere il visto ed è arrestato. E’ coinvolto in un processo di epurazione dei comunisti sopravvissuti al lager e accusati di collaborazionismo con i nazisti. Dopo ben 32 interrogatori, Gasser crolla e ammette tutte le imputazioni assurde che gli vengono rivolte. Fa ammissioni incredibili, probabilmente per le torture subite, come quelle di essere diventato un agente tedesco in Spagna e di aver ucciso detenuti quando era infermiere a Dachau. Condannato a morte insieme ad altri dieci imputati, è fucilato il 18 maggio 1948. Nel 1976 in un nuovo processo, tutti i condannati verranno riabilitati, sancendo che le accuse erano completamente false.
Annotazioni: Profilo biografico basato sulla scheda biografica di Enzo Ianes e Lorenzo Vicentini in Un alba sorgerà, vedi bibliografia.
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