Bottero Virgilio di Domenico e Mortara Teresa, nato il 16 settembre 1902 a Refrancore (Asti). Medico, anarchico. A dieci anni giunge a Montevideo (Uruguay), con i genitori e la sorella Emilia. Nel 1929 inizia gli studi di medicina all'Università di Montevideo, oggi Università della Repubblica. È in questo contesto universitario che inizia la sua attività politica nella l'Asociación de Estudiantes de Medicina (Associazione degli studenti di Medicina), fondata nel 1915. In un periodo di intensa agitazione politica, le conseguenze per la sua attività non tardarono ad arrivare: il 7 marzo 1933 il Consiglio di Salute Pubblica - presieduto dal dottor Eduardo Blanco Acevedo e futuro Ministro della Salute Pubblica durante la dittatura di Gabriel Terra - sanziona Virgilio Bottero, negandogli l'ammissione all'Ospedale Fermín Ferreira, dove era tirocinante esterno. La sanzione promossa è motivata dalla diffusione a mezzo stampa di una richiesta collettiva da parte degli infermieri e di uno sciopero con abbandono dell'ospedale per protestare contro le condizioni di ricovero. Nello stesso mese, e dopo il colpo di Stato di Terra del 31 marzo 1933, Virgilio collabora nuovamente con il suo inseparabile amico Carlos María Fosalba e con l'anarchico ucraino-argentino Simón Radowitzky, nella produzione di propaganda clandestina. I materiali vengono stampati al ciclostile e poi distribuiti di notte. Un'altra inseparabile compagna di Bottero è l'educatrice anarchica Luce Fabbri, anche lei di origine italiana. Nel 1935 si laurea in Medicina con una tesi intitolata “I gas del sangue” per cui riceve una medaglia d'argento. Inoltre, sempre per i suoi meriti accademici, ottiene una borsa di studio per studiare in Europa. Durante la sua attività professionale si specializza in ematologia, ed è considerato da molti il primo ematologo uruguaiano. A metà del 1937, Virgilio Bottero decide di partire per la Spagna per difender la Repubblica spagnola. Dopo un lungo viaggio attraverso l'Atlantico e un'attesa di 20 giorni a Marsiglia, dove il console uruguaiano in Francia ritarda il suo ingresso in Spagna, giunge in Catalogna a giugno riuscirono. Durante l'ultimo viaggio in treno attraverso i Pirenei, Bottero soffre un aggravamento di una patologia polmonare di cui soffriva da anni, che richiede cura immediate ed un riposo per alcune settimane. A Barcellona aderisce al gruppo anarchico “Esfuerzo” e fonda la Casa Editrice “Tierra y Libertad”. Nonostante il suo delicato stato di salute, si reca a Cerdanyola, a circa 20 km da Barcellona, una zona della retroguardia repubblicana dove erano in atto importanti iniziative di collettivizzazione agraria e di autogestione libertaria, ma il suo soggiorno è di breve durata. La sua delicata salute peggiora con il passare dei giorni. Ancora una volta, non gli resta che sospendere i suoi progetti e tornare a Montevideo alla fine dell'anno. Tornato in Uruguay, pubblica un “Compendium” di aggiornamento della partica clinica, ma l'aggravarsi della sua malattia lo porta a subire diversi ricoveri in ospedale. Dopo aver vissuto per qualche tempo a Córdoba (Argentina), torna a Montevideo e si sposa, ma la sua malattia si aggrava e pochi anni dopo, nel 1944, muore.
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