Gabrielli Gabriele nato il 27 marzo 1901 a Montecopiolo (Rimini). Minatore, operaio metallurgico, comunista. arriva in Francia intorno al 1925 con la moglie per sfuggire al fascismo. Si stabilisce nella regione di Longwy, lavora nelle miniere di ferro e poi nell'industria metallurgica presso le fabbriche di Chiers. Attivista comunista e sindacalista della CGT, negli anni Trenta è uno dei leader dell'Unione Popolare Italiana. Nel 1937 parte per la Spagna e si arruola alle Brigate Internazionali. Rifugiato a Sainte-Foy-la Grande nel 1939, è impegnato politicamente nella sua fabbrica. Ha vissuto anche a Pineuilh (Gironda). Partecipa alla ricostituzione clandestina del Partito Comunista nella regione di Sainte-Foy, al confine tra la Gironda e la Dordogna. Nel 1942 si unisce ai primi gruppi dell'FTP. Lì lavorò a fianco di repubblicani spagnoli assegnati come lavoratori forestali. Con loro compie diversi atti di sabotaggio sulla linea ferroviaria Bordeaux-Périgueux e operazioni contro i collaborazionisti. Il 21 maggio 1943 a Saint-Méard-de-Gurçon (Dordogne), insieme a José Martinez Fernandez e Francisco Diaz, è incaricato di giustiziare il collaborazionista borde. Borde spara a Gabrielli, che rimane ucciso, mentre i suoi due compagni riescono a fuggire. E' stato promosso a titolo postumo sergente dell'FFI (Forces Francaise de l'Interieur). Suo figlio Walter, quindicenne nel 1943, partecipa alla Resistenza di Corrèze.