Bertone Marcel Victorien, di Victor pittore e stuccatore nato a Gattinara (in provincia di Vercelli, Piemonte, Italia), e di Argentina Patriarca, casalinga, nato il 9 ottobre 1920 a Lione (Francia), dove i genitori erano emigrati. Cresce in una vecchia casa nel quartiere Croix-Rousse in Rue de Belfort 29. Con grande difficoltà, i Bertone avevano una famiglia numerosa, riesce a studiare abbastanza da diventare assistente contabile. A quindici anni è già membro della Gioventù Comunista e diviene rappresentante del comitato di Lione. Dopo essere stato disoccupato dal febbraio all’aprile del 1936, trova lavoro nell’impresa Cantone in Rue Villeroy 68 a Lione e si iscrive al sindacato CGT. Lo stesso anno si iscrive al Partito Comunista Francese occupandosi di questioni relative al Fronte Popolare. Allo scoppio della guerra civile spagnola, si offre volontario per andare a combattere nelle Brigate Internazionali. Rifiutato dal Partito per la sua giovane età, parte lo stesso e dopo aver attraversato clandestinamente i Pirenei, giunge in Spagna il 28 febbraio 1937. Il 19 marzo del 1937 è arruolato nel 20. Battaglione della 86. Brigata Mista e partecipa ai combattimenti di Pozoblanco e Valsequillo. Nell’aprile del 1937 è promosso caporale. Nell’ottobre si riunisce al battaglione di riserva di Villajara dove rimane fino a dicembre 1937. Nel corso dell’ultima offensiva repubblicana sull’Ebro è ferito nel luglio 1938 sul fronte di Tortosa e ricoverato alla Clinica n. 7 di Barcellona e successivamente all’ospedale di Vich, dove è nominato responsabile politico di un piano. Alla fine del 1938 è rimpatriato in Francia. Si mette subito a disposizione della direzione regionale delle Jeunesses Communistes e, all'inizio del 1939, è inserito nella segreteria delle Jeunesses Communistes del Rodano. Nell'aprile successivo, in seguito al richiamo di Albert Ouzoulias, segretario regionale dell'organizzazione, gli succede. Si fidanza con Jeannette Fédit, segretaria dell'ostello delle Jeunes filles de France a Croix-Rousse. Al congresso di Issy-les-Moulineaux viene eletto membro del comitato centrale della Gioventù Comunista insieme a Pierre George, il futuro colonnello Fabien. Allo scoppio della II guerra mondiale, il 23 ottobre 1939, viene arrestato insieme a molti altri comunisti lionesi. Internato al Fort du Paillet di Dardilly-le-Mont (Rodano), si sposa con Jeanne Fedit il 10 febbraio 1940 a Lione e il 20 viene trasferito a Fort-Barraux (Isère). E’ poi inviato in altri tre campi: Riom-ès-Montagnes (Cantal), poi in giugno, via Carpiagne (Bouches-du-Rhône), a Chibron, comune di Signes (Var). Fa parte del gruppo di gestione clandestina del campo e organizza gli internati comunisti. Da questo campo, il 7 ottobre 1940, riesce a ottenere un permesso per andare a trovare la moglie incinta, ma non fa ritorno. Dopo un breve soggiorno a Montceau-les-Mines e a Troyes, la direzione clandestina lo incarica di occuparsi delle Jeunesses nella periferia sud di Parigi. Sua moglie lo raggiunge e la giovane coppia, che viveva nell'XI arrondissement, in rue de la Folie-Méricourt, inizia una vita molto difficile. Malata e ricoverata in ospedale, Jeannette dà alla luce una figlia di nome Hélène e, per sopravvivere, Marcel Bertone diventa trasportatore con una bicicletta e un rimorchio. Alla fine del 1941 il Partito Comunista lancia una grande offensiva a Parigi contro librerie, edifici e attrezzature appartenenti a collaborazionisti e truppe di occupazione. Nell'ambito di queste operazioni, il 18 dicembre, in rue Mayran, nel IX arrondissement, Bertone e i suoi amici Louis Coquillet e Maurice Touati danno fuoco a dei camion tedeschi all’angolo tra Rue Lamartine e Buffault nel 9. Arrondissement. Sorpresi da tre agenti è catturato al 26 di Rue Cadet, con l'aiuto di un inquilino del palazzo che lo denuncia. Consegnato alla Feldgendarmerie durante la notte, è portato davanti alla corte marziale tedesca alla Maison de la Chimie il 15 aprile 1942 e condannato a morte, insieme a ventiquattro membri dell'organizzazione speciale del PCF e dei Battaglioni della Gioventù. Viene fucilato a Parigi nella fortezza di Mont Valerien il 17 aprile 1942 e sepolto nel cimitero di Ivry-sur-Seine (Seine, Val-de-Marne). Gli è stata dedicata una piazza nel 4. Arrondissement di Lione.
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