Benco/Benkovich Antonio di Francesco e Rosa Luxic, nato il 4 aprile 1906 a Pula/Pola (Croazia). Calzolaio, anarchico. Emigrato in Francia nel 1924, soggiorna anche in Lussemburgo e Belgio, usando diverse generalità come Ivo Ivanovich, Ives Munis, e Antonio Banovich. Si porta successivamente in Algeria, dove trova infinite difficoltà essendo disoccupato e privo di documenti, sotto la minaccia di una immediata espulsione. Per questo si presenta al consolato italiano in Marocco, dove interrogato dal console e da un poliziotto, gli viene mostrato il dossier a suo carico per la precedente attività politica, che rende problematico il rientro in Italia. All’uscita dal consolato viene arrestato ed espulso ed è portato a Marsiglia. Rimesso in libertà con decreto di espulsione si porta in Spagna nel 1932. Lì è attivo nelle manifestazioni anarchiche. La sua presenza in Spagna è confermata da una lettera mandata nel 1935 a Pola alla madre Rosina da Barcellona ed intercettata dalla polizia. Allo scoppio della guerra civile è segnalato da Vindice Rabitti come combattente sul fronte di Huesca nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli, aggregata alla colonna Ascaso della CNT. Potrebbe aver combattuto anche nella Colonna Lenin del POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista) Non è noto quando esce dalla Spagna, ma il 20 luglio 1939 si trova nel campo francese di Gurs. Nel 1940 si trova in Belgio, dove chiede di essere rimpatriato. Il 24 giugno 1940 viene arrestato al Brennero e portato a Pola. Il Tribunale per l’assegnazione al confino lo condanna il 19 agosto 1940 a cinque anni da trascorrere a Ventotene. Il 6 settembre 1943, si trova al campo di Renicci d’Anghiari (Arezzo). Poi se ne perdono le tracce.