Rizzanti Alfonso di Giacinto e Facenda Maria, nato il 9 ottobre 1907 a Ledro (Trento. Ha tre sorelle, Oliva, Pierina e Maria. Non vi sono informazioni sulla sua giovinezza, se non che svolge in paese la professione di fabbro, fino alla chiamata di leva nell’aprile 1930. Assegnato al 2. Reggimento di artiglieria da montagna a Bergamo a poi al 1. Reggimento di stanza a Fossano (Cuneo). Nell’estate dello stesso anno, diserta ed il Tribunale Militare di Casale Monferrato lo condanna in contumacia a 9 anni di reclusione. Rizzanti nel frattempo è espatriato in Francia, dove vive probabilmente nella regione di Rhone-Alps, fino al 30 gennaio 1930 quando si arruola a Lione nella legione Straniera. Assegnato al 1. Règiment ètranger d’infanterie è inviato in Algeria e poi in Marocco a Fes. Rinviato in Algeria, Rizzanti rientra in Francia nel gennaio 1936. La sua permanenza nella Legione è costellata di provvedimenti disciplinari. In Francia si stabilisce a Marsiglia. Non è chiaro quando si avvicini all’antifascismo, ma il 28 dicembre 1936, parte volontario da Marsiglia per la Spagna con altri cinque volontari italiani. Giunto ad Albacete il primo gennaio 1937, è assegnato al servizio trasporti del Battglione Garibaldi nel centro di addestramento di Madrigueras. Non è nota la durata della permanenza di Rizzanti in Spagna. Lui dichiarerà in seguito di aver lasciato la Spagna e di essersi arruolato nuovamente nella Legione Straniera il 24 giugno 1937 fino al congedo il 6 febbraio 1942. Non essendo però state trovate prove di questo secondo arruolamento, è possibile che la permanenza in Spagna sia stata più lunga. Rizzardi ricompare nel maggio 1941 a Hudigen in Lorena dove lavora e si lega ad una operaia di origini polacche. Dopo una serie di spostamenti a Metz, Kehl e Coblenza, è arrestato in quest’ultima città dalla polizia tedesca che lo rimanda a Kehl. Rizzanti va invece a Hudigen per ricongiungersi con al compagna, per cui è arrestato e tradotto in Italia. Arrestato al Brennero il 9 marzo 1942 è portato a Trento e poi nella prigione militare di Peschiera del Garda per scontare la pena per diserzione. Il primo agosto 1943 è liberato e assegnato al 2. Reggimento di Artiglieria ad Alpignano (Torino), per essere poi trasferito al 48. Reggimento di stanza a Nola (Napoli). Dopo l’armistizio risulterà disperso e non si avranno ulteriori sue notizie. E’ possibile che sia stato ucciso dai tedeschi negli scontri successivi all’8 settembre 1943