Dalla Torre Claudio di Della Torre Giuseppina, nato il 9 gennaio 1914 a Innsbruck (Austria). Fumista, comunista. La madre è originaria di Mezzana (Trento), emigrata in Austria per lavoro. E’ possibile che trascorra l’infanzia e la giovinezza nel paese della madre Arriva in Francia il 2 giugno 1932 con un regolare passaporto, rilasciato nell'ottobre 1931, dalla Questura di Trento. Abita al 66 di rue de la Chapelle, nel XVI arrondissement, e al 225 di rue de Crimée, nel XIX arrondissement. Lavora fumista per un'azienda del XVII arrondissement. Verrà dispensato dagli obblighi di leva in quanto residente all’estero. Nel 1935 aderisce al sindacato CGT ed al Partito Comunista. Nel 1936 chiede la naturalizzazione, ma un'indagine della polizia gli è sfavorevole e la domanda viene respinta. E’ convinto a partire in Spagna dal suo conterraneo Riccardo Gasperini, volontario a Parigi in licenza. Partito per la Spagna il 4 novembre 1937, viene arruolato nelle Brigate Internazionali e rientra su un convoglio che passa per Cerbère (Pirenei Orientali) il 20 dicembre 1938. Dopo un periodo di addestramento il 222 novembre del 1937 è inviato a Villanueva de la Jatra e assegnato al reparto munizioni del 9. Battaglione “Commune de Paris” della XIV Brigata Internazionale dove è tenente Gasperini. Combatte fino al ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano, che avviene nel corso della battaglia dell’Ebro. E’ avviato nei campi di smobilitazione di Torellò e Calella in Cataloga. Rientra in Francia il 20 dicembre 1938 rientrando a Parigi. Al suo ritorno, il lavoro scarseggia, così diventa imbianchino. In difficoltà economiche, il Comitato d’Aiuto alla Spagna repubblicana e il Soccorso Popolare gli vengono in aiuto, fino a quando non sono sciolti dal decreto legge del 26 settembre 1939, che vietava le attività del Partito Comunista e di tutte le associazioni e organizzazioni considerate dipendenti da esso. Dopo l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, viene stilata una lista di tutti gli ex volontari delle Brigate Internazionali e che comprendeva Claudio Dalla Torre. Le autorità tedesche ordinano un'operazione il 24 dicembre 1941 e Dalla Torre è arrestato e immediatamente internato nella caserma di Tourelles, nel XX arrondissement. Il 14 aprile 1942, la madre scrive al prefetto di polizia chiedendo "un'inchiesta sul suo caso, visto che non si è mai occupato di politica". Gli assicura "sul suo onore" che era andato "a lavorare in Spagna nel 1937 come meccanico di utensili e stampi, non per sostenere i comunisti ma per lavorare, perché a Parigi non lavorava da mesi". [...] "Non c'è davvero nulla di colpevole nel suo passato o nel suo presente". Anche la fidanzata di Claudio, J. Sangani, fa una richiesta per lettera il giorno successivo. Il rapporto dei servizi segreti del 5 giugno 1942 condanna però Claudio Dalla Torre: "Conosciuto dai nostri servizi come convinto sostenitore delle teorie moscovite, è per difendere i suoi principi che è andato a combattere nelle file dei repubblicani spagnoli". Il 29 giugno 1942 si ammala e viene ricoverato all'ospedale Rothschild del XII arrondissement. Il 13 agosto, la polizia tedesca arriva e lo porta al campo di Royallieu a Compiègne (Oise), dove viene internato. Forse deportato in Germania, sopravvive al conflitto stabilendosi a Labourse (Pas.de-Calais ) dove muore il 22 aprile 1949.
Annotazioni: Profilo biografico basato sulla scheda biografica di Enzo Ianes e Lorenzo Vicentini in Un alba sorgerà, vedi bibliografia.
Segnalato da RGASPI F. 545. op. 6. D. 492
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