De Maio Antonio detto Anthony o Tony, di Donato e Ricci Serafina, nato il 21 febbraio 1914 ad Hartford (Connecticut) negli Stati Uniti. Fuochista, comunista. Il padre è di origine abruzzese, mentre la madre è napoletana e si sono conosciuti ad Hartford dove Donato è emigrato dall’Italia nel 1899 per riunirsi a due fratelli già negli Stati Uniti. Appena giunto negli Stati Uniti, il padre cambia il nome in quello di Daniel. La coppia avrà nove figli, tre dei quali moriranno ancora bambini di influenza. La madre Serafina è un’attivista dei diritti sociali e sostenitrice del diritto di voto alle donne. Conoscendo perfettamente l’inglese fa anche da interprete tra gli anglosassoni e gli italiani arrivati di recente. Anche il padre, che non avrà mai un lavoro fisso, è un attivista sindacale di sinistra e sarà sottoposto ad arresti e detenzioni. Antonio riuscirà a frequentare due anni di scuola elementare. Alla morte della madre nel 1921, il padre è in prigione per cui Tony De Maio ed i fratelli trascorreranno un periodo in un orfanotrofio. Intorno al 1930, a 16 anni, si iscrive alla Gioventù Comunista. Nel 1932 è richiamato al servizio militare che svolge in Marina nella squadra di pattugliamento del fiume Yangtse in Cina dal 1931 al 1934, come aiuto fuochista. Tornato in patria nel 1935, prosegue l’attività come fuochista di caldaie a vapore in una fabbrica di acciaio a Bridgeport a 30 Km da New Heaven. ed inizia l’attività sindacale. Iscritto al Partito Comunista degli Stati Uniti nel 1936, diventa segretario della sezione Hudson del New Jersey e partecipa al IX Congresso nazionale del Partito Comunista degli Stati Uniti. Tra il 1935 ed il 1936 De Maio collabora alla lotta sindacale della CIO (Congress for industrial Organizations) e partecipa alla campagna antifascista contro l’invasione dell’Etiopia da parte di Mussolini. Allo scoppio della guerra in Spagna, decide di partire volontario con il primo gruppo organizzato dal Partito Comunista. Usa il passaporto del fratello emesso il 19 dicembre 1936, dove risulta come indirizzo familiare l’858 New Britain Avenue, Harford, Connecticut. Giunto a New York riceve una sommaria istruzione militare da Allan Johnson, che partirà volontario successivamente, presso l’Estside Ukranian Hall e 50 dollari di equipaggiamento militare. Dopo una festa clandestina di arrivederci presso il Teatro Yiddish della seconda Avenue, parte con una novantina di volontari alle 15.00 del 26 dicembre 1936 sulla nave “Normandie”, giungendo a Le Havre il 31 dicembre. Da lì i volontari sono trasportati a Parigi, poi in treno a Perpignano e infine portati alla frontiera in autobus, giungendo in Spagna a Figueras il 2 gennaio 1937. Due giorni dopo partono in treno per la base di Albacete dove arrivano il 6 gennaio 1937. Arruolato come soldato semplice nel Battaglione Lincoln della XV Brigata Internazionale, viene addestrato a Villanueva de la Jara. Dopo un mese viene inviato il 15 febbraio sul fronte di Madrid dove partecipa alla battaglia del Jarama. A giugno è promosso sergente e partecipa alla battaglia di Brunete dove è ferito il 10 luglio 1937 ad un braccio ed una gamba, con un ricovero nell’ospedale di Orihuela. Il 27 ottobre 1937 è promosso sottotenente e poi tenente. Parzialmente rimesso dalle ferite, dall’8 al 28 settembre 1937 è assegnato al Campo Lukacs, situato vicino Albacete, destinato al recupero di brigatisti indisciplinati, forse come commissario politico. Passato al SIM (Servizio di Informazioni Militari) delle Brigate Internazionali, che era stato istituito ad agosto, è assegnato a Figueras (Gerona) come capo della delegazione anglo-americana del servizio quadri dal 4 ottobre 1937 al 28 gennaio 1938. Visto che ritiene il lavoro troppo burocratico, è trasferito su sua richiesta dall’11 febbraio alla base di Albacete che poi si sposterà a Barcellona nella primavera del 1938 dopo la divisione del territorio repubblicano da parte delle truppe franchiste. De Maio rimarrà nella base di Horta (Barcellona) fino al 25 maggio 1938. De Maio si dedica in particolare alla cattura dei disertori di lingua inglese che dal fronte fuggono a Barcellona cercando di ottenere dai consolati un documento per espatriare I prigionieri sono portati nel famigerato centro di detenzione per brigatisti di Casteldefells (Barcellona) che sarà oggetto di una indagine del SIM affidata all’italiano Giuseppe Marchetti sui maltrattamenti ai detenuti ed alcune uccisioni illegali. I sospetti si riveleranno fondati e due responsabili del centro, Milan Copic e Marcel Lantez riceveranno una condanna a morte (non eseguita). A metà luglio De Maio raggiunge il fronte e partecipa nella Compagnia di Stato Maggiore del 58. Battaglione all’ultima offensiva repubblicana sull’Ebro, venendo è ferito per la seconda volta alla testa, il 18 agosto 1938 sulla Sierra de Pandols. Dimesso dall’ospedale non rientra al fronte ed il 15 settembre riprende a lavorare nel SIM nella amministrazione centrale delle Brigate alla base di Horta a Barcellona. Il 24 settembre 1938, il governo repubblicano ordina il ritiro dei volontari internazionali ed il SIM. coordina il rientro di dei volontari fino al febbraio 1939. A metà novembre De Maio torna al SIM di Figueras ed è probabile che partecipi allo sgombero finale a Figueras sotto l’avanzata franchista, dei prigionieri ancora rimasti a Castelldefels. Con ogni probabilità attraversa la frontiera francese a metà febbraio e dopo un breve soggiorno in un campo di internamento francese sulla costa del Rossiglione, ottiene il permesso di ripartire per gli Stati Uniti. Il 3 marzo 1939 rientra a New York sulla nave “Manhattan” e alla fine dell’anno lascia il Partito Comunista per motivi ignoti. Nei mesi successivi è accusato da alcuni reduci e parenti, di responsabilità nei maltrattamenti e torture praticati nella prigione di Casteldefells, così come di essere implicato nell’uccisione di Albert Wallach e di altri volontari. Per questo è chiamato a testimoniare il 12 aprile 1940 in una seduta del Comitato per le Attività Antiamericane, dove però nega ogni addebito ed in mancanza di prove l’indagine viene chiusa. De Maio ritorna quindi a lavorare in una industria di fabbricazione di caldaie. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruola nel Genio, ma nel dicembre 1944 chiede di passare in Fanteria e combatte in Europa con la 26. Divisione, con cui partecipa col grado di sergente alla battaglia delle Ardenne. Raggiunge il grado di sergente e gli viene assegnata la Bronze Star, che riceverà solo nel 1988 per la passata militanza comunista. Dopo la guerra lavora per 26 anni al sindacato United Electrical, Radio and Machine Workers of America, fondato dal fratello negli anni’30. Dopo la morte di Franco visita la Spagna con altri ex-volontari americani. Attivo fino agli anni’80 nei movimenti per la pace, muore a Victorville (San Bernardino) in California l’11 luglio 1999.
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