Contin Alessandro, nato a Roma nel 1887. Ragioniere. Svolge il servizio militare come tenente del 7. Reggimento Alpini. Nel 1920 si iscrive al Fascio di Roma e fa parte della sezione “antimarcia” su Roma del gruppo rionale “Prati”. Ragioniere presso le società Montecatini e Preparati Casali, il 30 giugno 1937 espatria dall’Italia per la Francia con regolare passaporto. A Parigi entra in contatto con gli ambienti di Giustizia e Libertà, presentandosi come uomo d’azione desideroso di arruolarsi nell’esercito repubblicano. Viene quindi presentato all’ambasciata del governo repubblicano spagnolo. L’ambasciatore gli fornisce un salvacondotto, e Giustizia e Libertà una lettera di presentazione che lo accredita come sicuro antifascista. In Spagna dove giunge alla metà di luglio del 1937, è incorporato col grado di capitano nella 142. Brigata dell’Esercito Popolare. Nel gennaio del 1938 il reparto terminato il periodo di addestramento entra in linea nella zona di Huesca. Dalla Spagna invia varie corrispondenze al settimanale “Giustizia e Libertà”, firmate con il cognome materno (Randazzo). Dopo alcuni mesi di operazioni, accattivatosi la fiducia dei dirigenti antifascisti, si offre volontario per missioni di sabotaggio. Inviato a Parigi alla fine di maggio 1938 per partecipare al congresso di GL, visita di nascosto l’ambasciata italiana e si propone quale agente provocatore in grado di coinvolgere personalità gielliste come Alberto Cianca, Dino Giacobbe, Italo Oxilia, Tullo Tulli, e Silvio Trentini in progetti come uno sbarco clandestino in Sardegna o un volo aereo su Roma per bombardare Palazzo Venezia. All’ultimo momento le sue informazioni avrebbero consentito di sventare gli attentati. Le proposte vengono trasmesse a Roma ma rifiutate. Contin rientra allora in Spagna e si interessa alle fortificazioni della baia di Rosas, trasmettendone al dislocazione ai fascisti. Nel luglio 1938 informa i servizi della imminente offensiva repubblicana sull’Ebro indicando persino la zona di attacco di Mora del Ebro. L’informazione dell’attacco imminente è trasmessa dalle autorità italiane a Franco, ma non verrà creduta in quanto i nazionalisti ritengono l’esercito repubblicano in totale crisi. In verità nel campo repubblicano si comincia a sospettare di Contin e già in una lettera del 13 gennaio 1938 a Pietro Nenni, il socialista Massimo Masetti fornisce informazioni sulla sua vita ed esprime perplessità riguardo la possibilità di affidargli incarichi di responsabilità. Dopo il ritiro dal fronte dei volontari internazionali, avvenuto nel settembre 1938, lo troviamo a Barcellona in attesa del rientro in Italia, dove ha stretti contatti con il SIM (Servizio Informazioni Militare), presentato probabilmente dall’anziano socialista Michele Trulli. Improvvisamente arrestato con l’accusa di aver fornito al nemico notizie di rilievo politico-militare, confessa di essere entrato in contatto con l’ambasciata italiana a Parigi sin dal giugno 1938. Nel carcere di Barcellona viene visitato da due spie, una italiana ed una tedesca e assicura nei pochi minuti di colloquio che, pur avendo ammesso le sue responsabilità, non ha trasmesso il cifrario dei messaggi. Trasferito in numerose carceri beneficia della confusione delle ultime fasi che precedono il crollo del fronte in Catalogna. Viene liberato poco prima della caduta di Barcellona il 26 gennaio 1936 e dell’arrivo dei franchisti. Il 25 febbraio si presenta all’ufficio controspionaggio del Corpo Truppe Volontarie e dichiara di essere una spia del governo italiano partito dall’Italia con l’intento di infiltrarsi nelle organizzazioni antifasciste per svolgere attività informative a favore delle Autorità italiane. In contatto col conte Barattieri, funzionario dell’Ambasciata italiana a Parigi, afferma di avergli anche inviato due lettere informandolo della imminente offensiva sull’Ebro. Confermato il suo ruolo di agente viene pertanto rimesso in libertà. La scoperta del suo tradimento desta sorpresa generale e Contin viene espulso da Giustizie e Libertà, dal Partito Socialista, dalla LIDU e dal sindacato CNT. Nessuna ulteriore notizia.
Commenti