Giambedotti Aldo nato l’8 dicembre 1916 ad Ancona. Meccanico, comunista dissidente. Trasferitosi a Genova nel 1935 decide di imbarcarsi e raggiunge Huelva in Spagna. Dopo alcuni mesi di soggiorno a Huelva dove lavora come facchino, riprende il mare. Sbarcato ad Algeri diserta e per questo viene successivamente incarcerato. Scontata la pena fa ritorno a Huelva, dove viene arrestato per mancanza di documenti e vagabondaggio. Allo scoppio della guerra civile è liberato dal carcere di Barcellona dove era stato rinchiuso. Aderendo al gruppo trostkysta che si identifica con il giornale “Le Soviet”, non si arruola nelle Brigate Internazionali, ma entra nella Colonna Internazionale “Lenin” del POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista), un raggruppamento comunista antistalinista. Combatte con la Colonna Internazionale in Aragona nella zona dei villaggi di Tierz e Quicena da settembre ad ottobre del 1936. Resta a Barcellona fino al 1938 lavorando come cameriere. Si trasferisce successivamente in Belgio, dove dopo l’invasione tedesca lavora nelle fabbriche dell’industria tedesca di guerra. Nel maggio 1943 è arrestato e tradotto in Italia dove se ne perdono le tracce. La sua presenza in Spagna è stata confermata dalla testimonianza di Emilio Lionello che lo ricorda come un buon compagno e combattente nella Colonna Internazionale Lenin. Nessuna ulteriore notizia.