Plutino Vincenzo da Pasquale e Caterina Ventura, nato a Reggio Calabria il 22 aprile 1886. Barbiere-gestore di caffè, socialista massimalista. Nel 1902 viaggia per la prima volta in America e fa ritorno in Italia nel 1911. Viene allora arrestato perché non si è presentato alla leva militare ed inviato nella colonia italiana della Libia, dove viene sorpreso dalla I guerra mondiale e rimane al fronte fino all’armistizio. Tornato a Reggio Calabria lavora tre anni alla costruzione delle vie tranviarie in città e poi apre con suo cugino una fabbrica di bibite. Non ha in quel periodo una appartenenza politica precisa anche se è iscritto al sindacato. Essendo un commerciante non viene molestato da regime fascista. A causa dell’elevarsi dei costi che rendono difficile la sua attività, decide di lasciare nuovamente l’Italia, vendendo la sua quota della fabbrica. Grazie al cugino che ha lavorato 20 anni come poliziotto ed i buoni rapporti con il commissario di Pubblica Sicurezza nel 1930 ottiene facilmente un passaporto e lascia per la seconda volta l’Italia, per stabilirsi ad Algeri, con l’intenzione di aprire una fabbrica di gelati. Dopo un breve passaggio in Italia nel 1932 alla ricerca di denaro per portare avanti il suo progetto, prende atto del suo fallimento e nel 1935 si porta in Spagna per cercare lavoro su consiglio di italiani conosciuti ad Algeri In questo periodo aderisce alla corrente socialista massimalista. Tornato in Francia a Perpignan, allo scoppio della guerra civile parte per la Spagna il 25 luglio 1936, il 5 agosto 1936 raggiunge la colonna internazionale “Lenin” del POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista) sul fronte d'Aragona. Nel gennaio 1937 il Consolato generale italiano a Marsiglia comunica alle autorità competenti: «sarebbe giunto recentemente a Perpignano, da Barcellona, un connazionale cinquantenne che si fa chiamare Vincenzo aut Glutino, membro del Partito di Unificazione delle forze marxiste», appartenente alla polizia speciale repubblicana e in possesso anche di una tessera del Pnf. Plutino rimane al fronte 5 mesi, rientrando a Barcellona il primo gennaio 1937. All’Hotel Falcon, sede operativa degli stranieri del POUM conosce un certo Marchi ed insieme a lui si occupa di accoglier i miliziani in arrivo alla stazione per cercare di convincerli ad arruolarsi nel POUM. Nel corso della guerra civile, Plutino, si iscrive alla Federazione anarchica iberica ed è in contatto con noti fuorusciti italiani, tra cui l’anarchico Giuseppe Pasotti e il comunista Ernesto Marchi. Viaggia più volte più volte tra Francia e Spagna, dove è in relazione con elementi del Fronte popolare e dove agisce per conto della polizia investigativa politica della Generalitat di Catalogna al fine di scoprire infiltrati fascisti e attirarli a Barcellona per poi farli eliminare. Nel 1937 viene arrestato dalle autorità francesi e condannato perché trovato in possesso di passaporto falso. Dopo essere stato scarcerato, si dirige nuovamente in Spagna, dove viene di nuovo arrestato in agosto nell'ambito della repressione contro il POUM seguita agli scontri di Barcellona del 3-7 maggio 1937, che contrappongono anarchici e POUM al governo autonomo catalano. Inizialmente detenuto nell’Hotel Falcòn, trasformato in un carcere, viene poi trasferito nel carcere segreto di Calle Còrcega ed infine nel Carcel Modelo. Dopo essere stato interrogato, in mancanza di accuse concrete viene proposta la sua espulsione che diviene esecutiva sei mesi dopo quando è espulso in Francia il 13 febbraio 1938 dall'aeroporto di Prat de Mollò. Iscritto in Italia in Rubrica di Frontiera, nel marzo 1938 è a Parigi, dove viene aiutato dai massimalisti di Sartrouville e da alcuni compagni di fede. Dopo qualche mese è in Belgio, a Bruxelles, dove viene arrestato in luglio assieme al repubblicano Umberto Marcolini. Rimessi in libertà, vengono ambedue forniti di foglio di via obbligatorio. Alcuni giorni dopo però Plutino, che nonostante le sue precarie condizioni di salute continua a frequentare le riunioni del locale gruppo anarchico, viene ricoverato perché affetto da tubercolosi; muore all’ospedale St. Pierre, nella capitale belga, il 27 maggio 1939.
Annotazioni: Scheda biografica redatta da O. Greco per il Dizionario biografico on line degli Anarchici Italiani URL https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/15458-plutino-vincenzo?i=7 consultata il 5 maggio 2022 ed integrata con RGASPI. F. 545. op. 6. D. 526
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