Bramati Mario, nato a Monza (Milano) comunista bordighista. Frammenti di vita di “Monza”, così come lo chiamano i compagni indicandone la città di provenienza, sono desunti dalle testimonianze di Emilio Lionello, Domenico Sedran e Francesco Fortini, volontari come lui della Colonna “Lenin” in Spagna. Le loro memorie consentono di delineare il percorso di vita di Bramati. Nel 1921 aderisce al Partito Comunista d’Italia e in seguito subisce da parte dei fascisti parecchie feroci aggressioni a Monza e a Milano. Nel 1927 espatria clandestinamente in Francia, dove conduce un’esistenza fra le più incerte fra miseria e disoccupazione, costretto ad abitare in stamberghe fatiscenti, spostandosi nella regione parigina da Saint Denis, a Vincennes e a Ivry, dove nel 1936 vive in una baraccopoli col padovano Gildo Belfiore. Aderente alla Frazione di Sinistra bordighista del Partito Comunista, nell’ agosto del 1936 Mario è tra i primi volontari ad accorrere in Spagna in difesa della Repubblica; lascia Parigi con Emilio Lionello, Costanzo Cecchin, Costante Mengoni, Renato Pace e Gildo Belfiore. A Barcellona costituiscono la frazione barcellonese della Frazione e stabiliscono contatti con le milizie anarchiche alla caserma di Pedralbes. Nel settembre-ottobre 1936 lo si trova inquadrato nella Sezione Internazionale della Colonna “Lenin”, comandata da Enrico Russo, già segretario dei metallurgici a Napoli. Sono poi aggregati nella 29. Divisione del POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista), partito comunista antistalinista, e partecipa ai combattimenti presso il manicomio di Huesca e a Quicena. Successivamente partecipa alla conquista di Monte Aragòn. Lasciato il fronte il 12 ottobre 1936 insieme ad un gruppo di miliziani bordighisti (Belfiore, Bramati, Lionello, Pace e Zecchini) perché contrari alla militarizzazione della colonna, che a loro giudizio andava a limitare la loro azione politica, torna a Barcellona e trova lavoro come meccanico. Nel 1937 partecipa agli scontri di Barcellona del 3-7 maggio che contrappongono il governo autonomo catalano (Generalitat) agli anarchici alleati al POUM, durante i quali viene assassinato Camillo Berneri. Tornato in Francia verso la fine del 1938, in seguito è internato in vari campi: Barcarés, Saint Cyprien e Peaux. Nell’autunno del 1939 è arruolato forzatamente nelle compagnie di lavoratori stranieri (CTE) e inviato alla frontiera belga per lavori di fortificazione. Dopo l’attacco tedesco le CTE si sbandano e Bramati torna a Parigi, dove contribuisce in prima persona alla lotta di Resistenza e cade combattendo nell’agosto 1944 nei combattimenti per la liberazione di Parigi.
Annotazioni: Scheda biografica compilata da Augusto Cantaluppi per il suo libro La Ringhera in Spagna, antifascisti milanesi nella guerra civile spagnola (1926-1939)
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