Ferri Federico nato il 28 gennaio 1909 a Fermo (Ascoli Piceno). Falegname, anarchico e Giustizia e Libertà. L'influenza del padre, un ex-ammonito politico, noto sovversivo, si ripercuote sull'animo del giovane Federico. Nel 1923, giovanissimo, segue con entusiasmo l'anarchico Alfredo Ricci. Nell'ottobre 1931, per ragioni di opportunità, si iscrive ai sindacati fascisti dei falegnami. Il 13 maggio 1932 si allontana da Fermo, ormai sorvegliato viene subito iscritto in Rubrica di Frontiera e pubblicato sul Bollettino delle Ricerche per impedirgli l'espatrio. Rientra a Fermo il 25 agosto dello stesso anno e viene sottoposto a vigilanza, ma nell'aprile del 1934 riesce ad allontanarsi e con Bottoni e Marilungo espatria clandestinamente in Francia. Risiede inizialmente a Parigi in Rue des 5 Diamants al numero 24, frequenta l'abitazione del sovversivo Guido Forconesi e si tiene in continui contatti con i fuoriusciti italiani. Espulso dalla Francia nella primavera del 1935 cerca con l'aiuto di Carlo Rosselli di procurarsi una carta d'identità come turista; intanto continua a partecipare alle riunioni di “Giustizia e Libertà” e assume lo pseudonimo di "Riccardo". Lavora ancora come falegname ma all'inizio del 1936 si trova in pessime condizioni economiche. È tra i primi a partire per la Spagna nell'agosto 1936, attraverso Perpignano per raggiungere Barcellona, nel suo convoglio ci sono pure Guglielmo Ricci, Marilungo, Angeloni, Berneri, Nenni, Garosci. Nell'ottobre 1936 ritorna per un breve periodo a Parigi, poi a novembre è ancora in Spagna a Huesca nella colonna Rosselli. Nell'estate 1937 fa ritorno in Francia e partecipa alla cerimonia di commemorazione della morte di Angeloni. Nel luglio 1938 gli viene ingiunto di abbandonare la Francia ma Ferri resta comunque e continua a frequentare elementi antifascisti. La moglie che lo aveva raggiunto in Francia nel 1935 ritorna a Fermo nel settembre 1939 ma riparte subito in novembre per la Francia. All'inizio della seconda guerra mondiale il Ferri viene arrestato a Parigi e successivamente internato a Gurs, trasferito poi in un campo di lavoro sorvegliato, nel comune di Clermond Ferrand dove viene raggiunto dalla moglie. Malgrado la sorveglianza non cessa la sua attività antifascista. Arrestato perché ritenuto in contatto con la resistenza francese è deportato prima al Vernet poi in Germania a Dachau dove si spegne per deperimento organico il 10 marzo 1945.
Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti: Comune di Fermo;Archivio Centrale di Stato. Fondo Casellario Politico Centrale; Archivio Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna presso Istututo Parri Milano.
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