Zanella Giuditta Maria di Liberale e Carrieri Letizia, nata a Barzola (Varese) il 26 aprile del 1885, socialista e poi anarchica. Emigrata a Torino in data non conosciuta, presumibilmente in giovane età. Operaia in una fabbrica di scarpe che nel corso della Grande guerra lavora per la produzione bellica, partecipa alle agitazioni della settimana rossa, ai moti torinesi del 1917 per il pane e contro la guerra ed alla occupazione delle fabbriche. Compagna di vita di Ilario Margarita, anarchico di Castelrosso (Chivasso) emigrato ed assai noto a Torino, vive con lui al n.16 di via Pallavicini. Nel corso dal 1920 collabora con Luigi Galleani ed il Gruppo di Cronaca Sovversiva. Due anni dopo, nel 1922, viene denunciata all’autorità giudiziaria con l’accusa di favoreggiamento nei confronti dell’espropriatore anarchico Giuseppe De Luisi che, dopo uno scontro a fuoco in cui aveva grave- mente ferito un poliziotto, si era rifugiato nella sua abitazione. Assolta al processo, qualche tempo dopo una squadraccia fascista le distrugge l’abitazione e decide allora di lasciare l’Italia. Espatria clandestinamente in Francia con Margarita da un valico di confine nei pressi di Ventimiglia e di lì in poi condivide con il compagno esperienze, viaggi, continue peregrinazioni: i due sono a Cuba per circa tre anni, poi per sfuggire alla repressione contro gli anarchici, si spostano Stati Uniti (New York e Boston), poi ancora in Francia e infine, dal 1931, a Barcellona. Arrestati nel 1932, entrambi sotto falso nome, dopo tre mesi di carcere sono espulsi per avere partecipato a riunioni clandestine. Liberati al confine con la Francia, dopo qualche settimana trascorsa a Tolosa (Garonne) ospiti dei compagni Lorenzo Giusti e Marie Justine Vauthier, i due rientrano in Catalogna clandestinamente e fanno la loro ricomparsa a Barcellona. Non si hanno certezze sul loro coinvolgimento diretto nei moti rivoluzionari del 1934 in Asturias e in Catalogna, ma due anni dopo, nel luglio del 1936 li ritroviamo entrambi in prima fila nella insurrezione popolare di Barcellona contro il golpe dei generali faziosi. Nelle caotiche ed esaltanti giornate di luglio, mentre prendono forma le prime improvvisate milizie (in prevalenza anarco – sindacaliste), promosse dalla CNT (Confederación Nacional del Trabajo) e dalla FAI (Federación Anarquista Iberica), per la prima volta dopo tanti anni le vite di Margarita e di Zanella si dividono momentaneamente. Margarita sale verso un fronte aragonese con la Colonna Ortiz, mentre Zanella si arruola nel Gruppo Internazionale della Colonna Durruti. Non sappiamo granché sulle vicende minute delle due colonne, peraltro molto diverse tra loro. Se la Ortiz rimane sempre sul fronte di Aragona, una parte della Colonna Durruti si sposta col suo comandante, Buenaventura Durruti, a difendere Madrid nel novembre 1936. In uno dei rari intervalli della guerra, successivo al ritorno in Catalogna della Colonna Durruti, divenuta Divisione dopo la militarizzazione delle milizie decisa dal governo repubblicano nel 1937, ed al disastro militare subito dalle truppe repubblicane nella primavera 1938 in Aragona, nel settore di Caspe, dopo tantissimi anni di convivenza e condivisione di vita, i due si sposano civilmente a Barcellona nel corso del 1938. A seguito del ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, Zanella viene smobilitata. Lascia la Spagna al crollo del fronte catalano, intorno al 4 febbraio 1939. otto o nove giorni prima che la 26. Divisione Durruti ne esca a sua volta a testa alta, ancor relativamente organizzata, da alcuni valichi pirenaici circostanti Puigcerdá, oltre i quali, appena in territorio francese, viene addirittura accolta con l’onore delle armi dai militari transalpini. In Francia Giuditta Zanella è internata nel campo di Saint-Clément (Corrèze). Liberata tempo dopo, prende dimora a Uzerche medesimo dipartimento, in rue de la Gare (Maison Berre). In Italia è intanto iscritta da anni in Rubrica di frontiera per l’arresto a causa dell’espatrio clandestino: dopo la segnalazione della sua presenza in Spagna sarà inserita anche nel Bollettino dei sovversivi ricercati dall’OVRA. Rimpatriata nel corso della II Guerra Mondiale, più o meno nel medesimo periodo in cui anche Margarita rientrava d’autorità in Italia per essere assegnato al confino di Polizia, la Zanella ritorna a vivere a Torino. Sopravvissuta alla guerra, dopo la Liberazione riprende la sua attività nel movimento libertario e con il marito gestisce una notissima bancarella di libri usati (sede di accese discussioni) sotto i portici di Corso Vinzaglio a Torino. E’ deceduta a Torino il 5 agosto del 1962. Un necrologio è stato pubblicato nel numero di agosto-settembre 1962 di Seme Anarchico.
Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a maggio 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 5516, fascicolo 64774), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Polizia Politica), Archivio Tobia Imperato – Torino;
Seme Anarchico, a. XII, n° 8-9, agosto-settembre 1962, Torino; Umanità Nova, a. XLII, 26/8/1962, Roma;DBAI (Dizionario Bibliografico degli Anarchici Italiani); Antoine Gimenez (pseud. di Bruno Salvadori), “Souvenirs de la guerre d’Espagne”
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