Pissanchi Mario fu Lorenzo e Morello Marina, nato a Pinerolo (Torino) il 22 ottobre 1904, giellista o anarchico. Di professione fabbro ferraio. Emigra a Torino con la famiglia (data non nota) e si stabilisce nel borgo rosso del capoluogo piemontese, al n. 6 di Via San Paolo. Il 30 settembre del 1935 compie il cammino inverso ritornando da Torino a Pinerolo. Poco meno di un anno dopo, il 22 agosto del 1936, fa definitivamente ritorno a Torino e si stabilisce presso la madre al n. 29 di Corso Giulio Cesare. Noto nella Regia Prefettura (e Questura) di Torino in quanto secondo le segnalazioni di polizia dedito all’ozio, pregiudicato per diserzione militare, per svariati espatri clandestini e per frode ai danni dello stato ed altre misure di Pubblica Sicurezza, viene iscritto in Rubrica di frontiera per il provvedimento dell’arresto. A distanza di qualche anno, nel 1939, arriverà anche l’iscrizione nel Bollettino dei sovversivi ricercati dall’Ovra (schedina n.042/1939). Nel novembre del 1935, forse per ovviare ai problemi nati dalla sua diserzione, parte volontario per l’Africa Orientale Italiana. Cerca di convivere senza troppi danni con la guerra d’aggressione all’Etiopia e marca visita dandosi malato, probabilmente in modo credibile, giacché riesce a tornare in Italia nell’agosto del 1936. Pochi mesi dopo, fine ottobre-inizio novembre, espatria in Francia con regolare passaporto, rilasciato il 27 ottobre dalla Regia Prefettura torinese. In data non nota, probabilmente a fine novembre del 1936, arriva a Barcellona (Catalogna) con il 6. scaglione di volontari organizzati in Francia da Giustizia e Libertà e destinati alla Colonna Ascaso, Gruppo Rosselli, per essere impiegati sul fronte di Huesca (Aragona). Com’è noto la vicenda spagnola del Gruppo Rosselli non dura a lungo: profondamente diviso al suo interno tra anarchici da un lato (la maggioranza dei volontari), socialisti, giellisti, repubblicani e alcuni comunisti dall’altro, il gruppo non sopravvive alle proprie contraddizioni ed al sanguinosissimo scontro fratricida che nel maggio del ’37 oppone anarchici e comunisti dissidenti del POUM ai comunisti. Molti volontari ritornano in Francia, altri cercano di dar vita ad un effimero Battaglione Matteotti, altri ancora tentennano fin quando non decidono di continuare a combattere nelle file della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Pissanchi, viene arrestato nel luglio del 1937 e messo in carcere a Segorbe (Castellon de la Plana), con Fusari, Pisani, Vezzoli e Mariotti. Uscito dal carcere. Viene espulso il 10 ottobre 1937 e trova riparo in Nord Africa sotto il nome di Luis Rodriguez Castro Ciò malgrado fonti fasciste continuano a segnalarlo nel febbraio 1938 nell’esercito rosso spagnolo e, dopo aver intercettato una sua lettera, sottolineano quanto lui dichiari di essere lieto di combattere l’odiato fascismo. Alla fine di quello stesso febbraio la polizia dispone anche il controllo della corrispondenza della madre, onde evitare l’arrivo di sussidi del SRI (Soccorso Rosso Internazionale). Nella seconda metà del 1938 l’Ufficio Controspionaggio del Ctv (Corpo truppe volontarie) conferma ancora la presenza di Pissanchi nell’esercito rosso. Ancora nel novembre del 1938 un’informativa assai tardiva della Regia Prefettura di Torino informa, non si sa con quanta attendibilità, che tra i volontari di svariate nazionalità che erano transitati due anni prima da Perpignano (dove s’erano avvalsi dell’ospitalità, dell’assistenza e dell’aiuto nell’ attraversare la frontiera pirenaica dell’anarchico Giuseppe Pasotti) per raggiunger clandestinamente la Spagna repubblicana, vi sarebbe stato anche il Pissanchi. ed all’inizio del 1940 é in Marocco dove ospita alcuni anarchici come Dino Angeli, Celso Persici ed Edmondo Lelli che, incarcerati a Orano (Algeria) nel luglio del 1939, erano poi riusciti a rifugiarsi in Marocco. È l’ultima notizia trovata sull’antifascista (molto probabilmente anarchico) pinerolese, di cui s’ignorano le vicende per tutto il periodo che attraversa la 2. Guerra mondiale ed il dopoguerra.
Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Comune di Pinerolo, Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 2444, fascicolo n. 130-226 intestato a Giovanni Giraudo), documento datato 30.11.1938 in cui accenna a Pissanchi e ad altri possibili volontari (ricerca di Andrea Andrico), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta …., fascicolo 136021), Archivio Tobia Imperato – Archives des Gymenologues - Dictionnaire des Militants Anarchistes, 3º elenco
di volontari (Columna Ascaso, Grupo italiano) partiti da Barcelona (Cuartel Pedralbes) il 9 settem- bre del 1936
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