Piemontesi Giovanni di Carlo e Fornara Maria Giuseppa, nato a Borgomanero (Novara) il 6 maggio del 1895. Di professione minatore, celibe. Si presume abbia combattuto nella 1. Guerra Mondiale. Attivo antifascista, espatria clandestinamente in Francia nel 1925 e lo stesso anno viene cancellato dai registri dell’anagrafe del comune novarese per emigrazione definitiva. All’espatrio clandestino segue la inevitabile iscrizione nella Rubrica di frontiera per l’arresto. Non abbiamo informazioni precise sulla sua destinazione oltralpe, benché non sia azzardato ritenere che viva in una località abbastanza prossima al confine con l’Italia. Quanto alla sua partenza per la Spagna repubblicana, abbiamo due sole certezze: la sua volontà di andare volontario per combattere a fianco dei repubblicani spagnoli ed il fatto che, nel tentativo di varcare clandestinamente la frontiera pirenaica, viene intercettato dalla Gendarmerie francese. Trattenuto in stato di arresto, viene processato per direttissima dal Tribunal de 1ère instance di Céret (Pirenei Orientali) e Piemontesi viene condannato ad 1 mese di detenzione (scontata nelle carceri di Perpignano) seguita dal decreto di espulsione. E’ lecito supporre che non appena tornato in libertà abbia cercato, anche lui come tanti altri compa-gni, un modo per valicare la frontiera e entrare in Spagna. E’ soltanto una ipotesi, almeno fino alla prima metà del 1939, quando una nota del Regio consolato italiano a Grenoble in-forma Roma che l’individuo in oggetto (Piemontesi) è residente a Grenoble (Isère) al 78 di Quai Perriére e che lo stesso milita nelle file comuniste di quella città, dove svolge un’attiva propaganda antifascista diretta specialmente ad ostacolare il rimpatrio di quei nostri buoni concittadini che intendono ritornare definitivamente in Italia. Poco tempo dopo un’altra nota della Divisione Polizia Politica del 28 settembre nel trasmettere alla Direzione Affari Generali e Riservati due fotografie, rispettivamente della madre e della moglie del Piemontesi (*), lo definisce reduce dalla Spagna rossa. Un’ulteriore nota consolare del 23 ottobre, questa volta diretta alla Regia Prefettura di Novara, dice che il sopraindicato Piemontesi risulta essere tuttora celibe. Ulteriori informazioni provenienti dai registri anagrafici del comune di nascita consentono di sapere come l’antifascista borgomanerese sia riuscito a sopravvivere alla 2. Guerra mondiale e alla occupazione nazista. Dopo la Liberazione della Francia lascia Grenoble per vivere a Lione (Rhône) dalla sorella maggiore Maria (nubile e deceduta nel capoluogo dipartimentale nel 1959). Da tempo pensionato, Giovanni Piemontesi muore anch’egli a Lyon il 17 aprile del 1968.
Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas),Archivio di Stato Civile del Comune di Borgomanero (NO, Archivio dell’Istituto Storico Regionale Parri – Bologna , Archivio Centrale dello Stato/Casellario Politico Centrale - Roma (busta 3953, fascicolo 13785),Archivio Centrale dello Stato – Roma (Polizia Politica)
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