Giraudo Giovanni Battista di Bartolomeo e Lovera Giuseppina, nato a Borgo San Dalmazzo (CN) il 17 ottobre 1895 nella frazione di Sant’Antonio Aradolo/’n Aradu, antifascista. Di professione operaio. Espatriato legalmente nel corso del 1913, alla ricerca di un lavoro nel Midi francese, è co- stretto a rientrare in Italia nel gennaio del 1915 all’inizio della 1. Guerra Mondiale per rispondere alla chiamata alle armi. Arruolato in un battaglione del 2. Reggimento Alpini, nove mesi dopo é inviato sul fronte orientale, ma alla prima occasione propizia diserta. Ricercato ed inseguito dai Regi Carabinieri è ripreso ed incarcerato. Il 9 ottobre del 1915 inizia il processo a suo carico davanti al Tribunale Militare di Guerra riunito a Tolmezzo (Udine): stranamente e contro ogni attesa Giraudo vien condannato a una pena che, date le circostanze, è insolitamente lieve, 2 soli anni e 6 mesi di reclusione militare per diserzione. Ma i tempi sono duri per tutti, anche per l’Esercito Regio che ha gran bisogno di soldati, e quindi, pochi mesi dopo ed a pena solo parzialmente scontata, il refrattario borgarino viene restituito al reparto in zona di guerra. Giraudo però non s’arrende e il 12 settembre del 1916 chiede di essere ospedalizzato per una ferita al piede destro. Ma i superiori lo considerano responsabile di autolesionismo e il giorno stesso viene denunciato per codardia al Tribunale Militare di Guerra del 4. Corpo di Armata. Il 1. aprile del 1917 viene processato e condannato a anni 20 di reclusione, dopo di che é associato al reclusorio militare di Savona. Tuttavia, se la giustizia militare si dimostra rapida ed implacabile, non succede altrettanto con l’apparato burocratico. Non molto tempo dopo, infatti, la burocrazia si mette in moto a prescindere dalle sentenze dei Tri-bunali Militari e avvia una pratica pensionistica a partire dall’auto inferta ferita al piede destro. Amnistiato l’anno successivo alla Vittoria, nell’ottobre del 1919, più o meno un anno dopo Giovanni Battista Giraudo torna ad espatriare in Francia (modalità non note ma immaginabili). Si stabilisce a Tolone (Var) e il 18 febbraio del 1922 sposa una coetanea connazionale di origini droneresi, Rosa Allione. Come vedremo più avanti, il rapporto matrimoniale dei due non è ottimale e le cose per Giovanni Battista si mettono subito in salita. Tra l’espatrio, probabilmente clandestino ed i precedenti refrattari ed antimilitaristi, Giraudo finisce inevitabilmente iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto e questa è l’ultima notizia che le carte di polizia ci danno prima del 1939. Dal lontano giorno dell’espatrio (1920) sono già trascorsi diciannove anni quando il Regio consolato d’Italia di Tolone si preoccupa d’informare le superiori autorità (con molto ritardo) che Giraudo “trovavasi in Spagna prima dell’inizio della guerra civile e che, da oltre due anni è colà quale miliziano volontario, di certo per sfogare il suo rancore contro coloro che lo hanno privato della pensione”. Segue immediatamente l’iscrizione nel Bollettino delle ricerche, Supplemento sovversivi (schedina n. 0313 del 22.4.1939), dov’è ribadita la sua posizione di ex miliziano rosso da arrestare. Questi sono e restano i soli accenni alla presenza di Giovanni Battista Giraudo in Spagna e nelle file repubblicane. Mancano ulteriori particolari, conferme, indicazioni relative al reparto d’appartenenza e alle battaglie combattute , e quindi non disponiamo purtroppo di altre notizie utili per arricchire una biografia per altri versi piuttosto interessante.
Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 2444, fascicolo 137296), Archivio del Comune di Borgo San Dalmazzo.
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