Bassanesi Giovanni di Federico e Adele Ferrando, nato il 27 marzo 1905 ad Aosta. Conseguito il diploma magistrale, emigra a Parigi dopo l'avvento del fascismo. Nella capitale francese fu eletto segretario della sezione italiana della Lega dei diritti dell'uomo. Libero pensatore, si avvicinò prima ai comunisti, poi alla Concentrazione antifascista. Il suo progetto di un volo dimostrativo sull'Italia fu accolto dai dirigenti di Giustizia e libertà. Il 10 luglio 1930 Bassanesi e il pilota G. Brabant (istruttore e direttore del periodico L'Avion) compirono la traversata su un piccolo apparecchio Farman acquistato da Carlo Rosselli. Dopo uno scalo a Bellinzona dove, con l'aiuto degli antifascisti luganesi, sono stampati migliaia di manifestini tricolori riportanti un testo di Rosselli e Tarchiani. L'11 luglio tra mezzogiorno e le tredici l'aereo sorvola Milano, effettuando lanci a bassa quota. Durante il rientro a Ginevra l'apparecchio ha in incidente al Gottardo che lascerà conseguenze permanenti sul sistma nervoso di Bassanesi. Soccorso è arrestato e processato dalle autorità elvetiche. Il processo di Lugano ha grande eco internazionale: di fatto gli imputati sono assolti. Bassanesi è espulso dalla Svizzera prima e dalla Francia poi, si stabilisce in Belgio. Dopo la proclamazione della Repubblica spagnola (14 aprile 1931) è in Spagna, dove prepara un secondo volo su Roma con l'intento di bombardare Palazzo Venezia. Nell'estate 1931 è a Berlino per un volo con lancio di manifestini in occasione della concomitante visita di Mussolini (visita annullata). Con l'apparecchio acquistato si sposta a Monaco con l'intento di compiere un secondo volo su Milano: l'azione fallisce per l'intervento della polizia che arresta Bassanesi, Rosselli e Tarchiani e li espelle dal paese. Le conseguenze dell'incidente sul Gottardo porta Bassanesi a segni di esaurimento. Gl lo espelle dal movimento. Bassanesi Giovanni di Federico e Adele Ferrando, nato il 27 marzo 1905 ad Aosta. Conseguito il diploma magistrale, emigra a Parigi dopo l'avvento del fascismo. Nella capitale francese fu eletto segretario della sezione italiana della Lega dei diritti dell'uomo. Libero pensatore, si avvicinò prima ai comunisti, poi alla Concentrazione antifascista. Il suo progetto di un volo dimostrativo sull'Italia fu accolto dai dirigenti di Giustizia e libertà. Il 10 luglio 1930 Bassanesi e il pilota G. Brabant (istruttore e direttore del periodico L'Avion) compirono la traversata su un piccolo apparecchio Farman acquistato da Carlo Rosselli. Dopo uno scalo a Bellinzona dove, con l'aiuto degli antifascisti luganesi, sono stampati migliaia di manifestini tricolori riportanti un testo di Rosselli e Tarchiani. L'11 luglio tra mezzogiorno e le tredici l'aereo sorvola Milano, effettuando lanci a bassa quota. Durante il rientro a Ginevra l'apparecchio ha un incidente al Gottardo. Soccorso, è arrestato e processato dalle autorità elvetiche. Il processo di Lugano ha grande eco internazionale: di fatto gli imputati sono assolti. Bassanesi è espulso dalla Svizzera prima e dalla Francia poi, si stabilisce in Belgio. Dopo la proclamazione della Repubblica spagnola (14 aprile 1931) è in Spagna, dove prepara un secondo volo su Roma con l'intento di bombardare Palazzo Venezia. Nell'estate 1931 è a Berlino per un volo con lancio di manifestini in occasione della concomitante visita di Mussolini (visita annullata). Con l'apparecchio acquistato si sposta a Monaco con l'intento di compiere un secondo volo su Milano: l'azione fallisce per l'intervento della polizia che arresta Bassanesi, Rosselli e Tarchiani e li espelle dal paese. Le conseguenze dell'incidente sul Gottardo porta Bassanesi a segni di esaurimento. GL lo espelle dal movimento. Nel 1936 Bassanesi è di nuovo in Spagna come fotografo e corrispondente di guerra. In prima linea a Huesca e a Valencia, suscita sospetti per alcune stranezze, è arrestato dalle autorità repubblicane ad Albacete ed indicato come provocatore. Incarcerato nuovamente a Barcellona, evita la fucilazione grazie all'intervento di alcuni comandanti italiani delle Brigate internazionali, viene liberato anche per intercessione della moglie Camilla. ed è espulso dal paese. Nel 1939 lascia la Francia per rientrare in Italia: si stabilisce ad Aosta dove svolge propaganda pacifista. Il 1° settembre 1939 è arrestato dalla polizia con la sua compagna Camilla Restellini (ex dirigente socialista) per avere distribuito manifesti pacifisti: sono condannati a 4 anni di confino a Ventotene. Liberato nel 1942, Bassanesi muore a Montelupo Fiorentino il 19 dicembre 1947.Nel 1936 Bassanesi è di nuovo in Spagna come fotografo e corrispondente di guerra. In prima linea a Huesca e a Valencia, suscita sospetti per alcune stranezze ed è espulso dal paese, evitando la fucilazione grazie all'intervento di alcuni comandanti italiani delle Brigate internazionali ed all’intervento della moglie Camilla. Nel 1939 la famiglia Bassanesi rientra in Italia chiedendo grazia a Mussolini e stabilendosi ad Aosta. I due si sentono profondamente pacifisti e vorrebbero contribuire alla riconciliazione delle parti in conflitto. In settembre Camilla e Giovanni diffondono un volantino contro la guerra; Giovanni è arrestato il 1° settembre 1939 con la moglie e condannato a quattro anni di confino. Poi verrà rinchiuso in manicomio a Montelupo Fiorentino e i tre figli sono internati nell’Istituto per la Maternità ed Infanzia di Aosta. Liberato nel 1942 Giovanni inizia a lavorare come maestro elementare ma in breve tempo perde il lavoro e finisce ricoverato nuovamente a Montelupo Fiorentino, dove muore il 19 dicembre 1947.