Barberis Giuseppe Dario Giovanni di Alessandro e Giuditta Davico, nato il 13 ottobre 1913 a Torino. Tipografo (manovale ed infermiere durante l'emigrazione), comunista. Chiamato alle armi nel 1933, pochi giorni prima dalla fine del periodo di ferma diserta ed espatria clandestinamente in Francia attraverso le montagne del Pinerolese. Nel 1935 il Tribunale militare di Torino lo condanna in contumacia a un anno di reclusione militare (da scontare nella fortezza di Gaeta), per essersi sottratto al servizio di leva. Iscritto in Rubrica di Frontiera per l’arresto, è segnalato temporaneamente in Francia (Lyon). Nel 1935 raggiunge l'Algeria (Sidi-Bel-Abbés) per arruolarsi nella Legione straniera. Dopo due mesi è congedato per inabilità fisica: torna in Francia. L’anno successivo è in Spagna quando, il 18 luglio del 1936, scoppia la guerra civile. Circa le sue vicende in Spagna sono disponibili poche e generiche informazioni provenienti dalla Regia Prefettura torinese, piuttosto male informata dal personale diplomatico e dai Regi Consolati d’Italia. La Regia Prefettura subalpina è così informata che Barberis è miliziano rosso in Spagna e che nel febbraio 1938 lascia il paese iberico per ragioni mai appurate. Rientrato momentaneamente in Francia, si stabilisce a Parigi, prima in rue de Montreuil, poi all’Hotel St.Nicolas, dove convive con una donna francese. Mentre in Italia viene iscritto nel Bollettino delle Ricerche – Supplemento Sovversivi (schedina n.0345 del 5.2.38) Barberis cerca di rimpatriare clandestinamente: é arrestato in territorio italiano, a ridosso della frontiera, il 20 febbraio del 1938. Consegnato dalle autorità militari piemontesi, Barberis è ristretto nel Carcere militare torinese in attesa d’essere giudicato per diserzione. Il 13 maggio del 1938 il Tribunale militare di Torino lo condanna ad un anno di reclusione, da scontare nella Fortezza di Gaeta (Littoria): Barberis vi arriva il 26 maggio. Liberato il 19 febbraio 1939 dopo avere scontato la pena, è assegnato al 79º Reggimento di Fanteria di stanza a Verona per completare i pochi giorni di servizio militare rimasti da prestare. Terminata la ferma, é precettato come operaio ausiliario (attività e località non note). Il 10 luglio 1941 Barberis è nuovamente arrestato per abbandono del servizio. Condannato ad altri 8 mesi di carcere dal Tribunale militare, è assegnato al 3º Reggimento paracadutisti prima di ottenere la commutazione della pena in assegnazione al confino di pari durata. Destinato alla località collinare abruzzese di Penne (Pescara), durante il soggiorno conosce Grazia Mariani, ragazza del luogo che sposa dopo l’8 giugno del 1942. Non sono disponibili informazioni sui restanti tre anni di guerra. Nel dopoguerra si ipotizza sia tornato a vivere a Torino (o nei dintorni) con la famiglia. Muore il 24 dicembre del 1962 nel capoluogo piemontese.
Annotazioni: Scheda redatta da Gianpaolo Giordana nel giugno 2017. L\\\'autore ha consultato le seguenti fonti: Archivio Stato Civile – Comune di Torino; Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 321, fascicolo 132246); Archivio Centrale dello Stato – Roma (Confinati Politici); Quaderni ANPPIA sui perseguitati politici italiani (ad nomen); Ministero degli Interni – Polizia Politica (Supplemento sovversivi, citato).
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