Zucchelli Giovanni di Gisella Zucchelli, nato il 20 agosto 1902 a Ventimiglia (Imperia). Meccanico, antifascista. La madre è originaria del Trentino. Da Ventimiglia si trasferisce in data imprecisata a Trento dove impara il mestiere di meccanico. Nel luglio 1922 è chiamato al servizio militare e assegnato al Reggimento di Artiglieria Autotrasportata di stanza a Milano. Congedato il 23 ottobre 1923, torna a Trento. Nel corso del 1925 emigra in Francia a Parigi dove prende la residenza e lavora quale aggiustatore attrezzista. La sua permanenza è precaria e privo di un lavoro stabile, nel 1934 gli viene negato il permesso di soggiorno, ma rimane comunque in Francia. Arrestato più volte per vagabondaggio, il 12 aprile 1936 riceve un provvedimento di espulsione. Non è noto in quali circostanze in quegli anni si avvicini agli ideali antifascisti. In ogni caso nel novembre 1936, si porta in Spagna ed entra a far parte della formazione comandata da Guido Picelli, che viene inglobata nel Battaglione Garibaldi della XII Brigata Internazionale. Si scontra con il nemico per la prima volta nel corso della difesa di Madrid a Boadilla del Monte, quando i fascisti iniziano la terza offensiva per conquistare la città, tra il 29 novembre e il 22 dicembre 1936. Il 4 gennaio 1937 Zucchelli si trova nella zona di Mirabueno, quando nei combattimenti cade Guido Picelli. Partecipa poi alle operazioni a Majadahonda dove il 13 di gennaio 1937 rimane ferito alle mani e al viso. Dopo stato mandato nella provincia di Murcia, pubblica su “Il Grido del Popolo” di Parigi del 28 marzo 1937, un comunicato in cui con altri feriti esprime l’orgoglio di par parte del Battaglione in cui speravano di rientrare presto. Ancora convalescente, Zucchelli, allontanatosi dal reparto è arrestato ad Alicante, mentre è in contatto con il consolato francese per cercare di rientrare in Francia. Dopo un breve periodo di carcere è trasferito alla Compagnia disciplinare della Base di Albacete e destinato prima la deposito e poi per le sue competenze all’officina meccanica numero 1 come aggiustatore meccanico. Nell’aprile del 1938 si allontana nuovamente e per questo arrestato alla frontiera. Rimandato al fronte nella Brigata Garibaldi, partecipa probabilmente all’ultima offensiva repubblicana sull’Ebro. Dopo il ritiro dei volontari deciso dal governo spagnolo nel settembre 1938, nell’ottobre Zucchelli risulta detenuto nella prigione delle Brigate Internazionali di Castelldefels (Barcellona). Liberato e mandato nel campo di smobilitazione di Torellò (Gerona), al crollo del fronte catalano, esce dalla Spagna nel febbraio del 1939. Non è chiaro se sia riuscito ad evitare l’internamento nei campi francesi. Nuovamente espulso dalla Francia, rientra in Trentino nel febbraio 1940. Le autorità italiane, ignare della sua presenza in Spagna, non prendono alcun provvedimento contro di lui. Dopo due mesi di permanenza a Rovereto di trasferisce a Milano, dove muore l’11 luglio 1980.