Zatini Virgilio di Pasquale e Bettini Giuseppina, nato il 10 ottobre 1908 a Bagno a Ripoli (Firenze). Calzolaio, comunista. Iscritto al Partito Comunista d’Italia dal 1926. Deferito al Tribunale speciale nel 1930, è condannato a 6 anni di reclusione che inizia a scontare nel carcere di Castelfranco Emilia. Per effetto dei provvedimenti di clemenza è scarcerato l'11 novembre del 1932. Espatria clandestinamente in Francia nell'aprile 1937 e il 2 agosto 1937 è inquadrato nel 3. battaglione della brigata Garibaldi. Combatte a Fuentes del Ebro ed Estremadura. Ferito nel marzo 1938 durante le operazioni militari di Caspe. A seguito del ritiro dal fronte dei volontari stranieri, deciso dal governo repubblicano, è smobilitato e portato nel campo di Olot da dove viene ospedalizzato a S’Agarò. Da qui giunge in Francia nel settembre 1938 con un convoglio sanitario della Croce Rossa arrivando a Parigi. Qui viene arrestato e consegnato alle autorità italiane l’8 febbraio 1941. Arrestato alla frontiera, sconta 1 anno e 8 mesi di reclusione per diserzione. Al termine della pena è deferito alla Commissione Provinciale che lo assegna a 4 anni di confino a Ventotene. Liberato alla caduta del fascismo nell'agosto 1943. Tornato a Firenze, è tra gli organizzatori delle Squadre di Azione Patriottica della città, che nell'agosto del 1944 hanno un ruolo di primo piano nella liberazione del capoluogo toscano e nell'immediato riavvio del funzionamento dell'amministrazione comunale. Nel dopoguerra Virginio Zatini riprende il suo lavoro di artigiano calzolaio, nel quale eccelleva. Resta ai margini dell'attività politica del suo partito, in cui militano i suoi tre fratelli. Muore a Firenze il 9 febbraio 1975.