Stazio Gennaro di Nicolò (o Nicola) ed Eustacchi Anna, nato il 5 gennaio 1917 a Ferentillo (Trento). Imbianchino, comunista. Emigra in Francia con la famiglia nel 1920. Residente a Villeurbanne (Lione), si distingue per l'attività antifascista. Iscritto agli Amici dell’Unione Sovietica ed alla Gioventù Socialista, di cui sino al 1937 è segretario generale del paese dove vive. Parte malgrado il parere sfavorevole dei suoi dirigenti di partito, dal dipartimento di Bouches-du-Rhône assieme ai tre fratelli, Rocco, Comunardo e Italo, si arruola nel marzo del 1937 nel 3. Battaglione trasmissioni della Garibaldi, mentre il loro padre Nicolò resta in Francia membro del Comitato pro-Spagna rossa. In Spagna nel 1937 si iscrive al Partito Comunista. In seguito è commissario politico nel 3. Battaglione nella Compagnia mitraglieri della Brigata Garibaldi. Combatte ad Huesca e Brunete e Extremadura Ammalatosi dall’agosto a dicembre 1937, rientra alla brigata Nell'agosto 1938 è commissario della Caserma Las Planas di Barcellona dove fa scuola politica ai feriti in procinto di rientrare in Francia. Nel settembre successivo è inviato al Centro di evacuazione di S’Agarò con lo stesso impiego. Passato a sua volta in Francia, rientra nell'aprile 1939 a Villeurbanne dove ricopre i due ruoli di segretario regionale dell'UPI e membro del Comitato regionale dell'UPI stessa. Dopo l'occupazione nazista, prende parte alla Resistenza nei gruppi italiani del FTP-MOI per il sud (Lione, Grenoble) con incarichi politici di grande responsabilità è. Nel 1945 rientra in Italia, dove si trattiene fino al 1949 ed è impegnato negli apparati del PCI a Torino e Roma. Nel 1949 viene inviato dal partito in Cecoslovacchia dove mantiene l'identità di Ferrari Mario, residente a Brno. Ottiene la cittadinanza cecoslovacca nel 1960 e lavora al Consiglio regionale sindacale dei lavoratori agricoli. Risulta ancora vivente al novembre 1977.