Ghini Vittorio, nato l’8 agosto 1904 a Bologna. Parrucchiere, comunista. Militante della Gioventù Comunista dal 1923, si trasferisce il 24 giugno 1927 a Milano. Qui, il 30 novembre dello stesso anno, viene arrestato assieme ad un gruppo di giovani comunisti, e deferito al Tribunale speciale per cospirazione e propaganda sovversiva. Processato, è condannato a 1 anno di reclusione. Fermato in seguito per misure di polizia, il 24 novembre 1929 espatria clandestinamente portandosi in Svizzera, Francia, e Belgio. Lì assiste a tutte le riunioni del partito e collabora alla redazione del giornale "II Riscatto" ed è membro del comitato nazionale della Lega italiana antifascista del Belgio e del Lussemburgo. Svolge inoltre un’intensa attività nei bacini minerari di Liegi, Mons e Charleroy. Il 10 gennaio 1931, il Tribunale di Mons lo condanna, sotto falso nome di Bottini Giacomo da lui assunto, a mesi 7 di carcere per lesioni e, poi, con decreto del 23 aprile 1931, sotto lo stesso pseudonimo lo espelle dal Belgio. L'8 febbraio 1934 è espulso dal Lussemburgo, perché sprovvisto di permesso di soggiorno e si stabilisce a Parigi dove è membro della segreteria dei gruppi di lingua italiana del PCI ed ha cariche di direzione nelle organizzazioni di massa. Nell' ottobre 1936 si porta in Spagna, ed è arruolato come commissario politico nella centuria “Gastone Sozzi “, aggregata alla Colonna Libertad organizzata dal PSUC (Partito Socialista Unificato della Catalogna”. E’ attivo corrispondente del settimanale “Il Grido del Popolo” di Parigi che è destinato agli emigrati italiani. Combatte a Talavera, Real Cenicientos e Pelahustàn, dove viene ferito al torace il 16 settembre 1936 sulla Sierra de Gredos, a El Real de San Vicente (a quota 1321). Inutilmente i compagni Domenico Nardini e Bruno Baldini tentano di soccorrerlo e muoiono nel nell’intento. Successivamente è salvato da Francesco Leone. Dopo due mesi di ospedale è inviato in Francia ma ritorna in Spagna alla fine del 1937. Tenente della brigata Garibaldi, è ferito alla gamba destra sulla Sierra de Caballs durante la battaglia dell'Ebro. Uscito dalla Spagna il 7 febbraio 1939, è internato ad Argelès, Gurs e Vernet, svolgendo ovunque mansioni di direzione politica. A Gurs organizza l'introduzione nel campo di pubblicazioni marxiste e antifasciste. Tradotto in Italia, nell'agosto 1941 è arrestato alla frontiera e tradotto nel carcere di Bologna. Deferito alla Commissione Provinciale, il 29 settembre 1941 viene assegnato a 5 anni di a Ventotene (LT). Liberato il 21agosto 1943, giunge a Bologna dove riorganizza le file del PCI. Dopo l’8 settembre 1943, viene incaricato di costituire i primi gruppi armati partigiani, lavoro che diresse sino al maggio 1944, assumendo l'incarico di ufficiale di collegamento del CUMER. Successivamente viene inviato a Milano quale ispettore delle brigate Garibaldi in Lombardia. Arrestato dai nazifascisti, viene fucilato a Novara il 14 giugno 1944. Riconosciuto partigiano con il grado di tenente colonnello.