Scotti Francesco di Antonio e Borsotti Caterina, nato il 25 luglio 1910 a Casalpusterlengo (MIlano). Studente di medicina, comunista. Maturato politicamente già  in giovane età  assistendo all'occupazione delle fabbriche del 1920, è attivo antifascista sin dagli anni del Liceo ginnasio, frequentato a Lodi. Nell'ottobre 1928 si iscrive a Medicina presso l'Università  di Milano, dove prende contatto con militanti comunisti. Nei primi mesi del 1931, al ritorno da un viaggio in Francia per motivi familiari, organizza a Casalpusterlengo con i fratelli Aldo e Giovanni Mirotti una cellula comunista composta da una ventina di militanti, capace di tessere contatti con i braccianti del Lodigiano e con gli operai delle grandi fabbriche milanesi (Pirelli, Alfa Romeo, Isotta Fraschini). I militanti della cellula sono arrestati il 25 ottobre 1931. Scotti è detenuto prima a San Vittore (Milano) e poi a Regina Coeli (Roma), dove il 1° agosto 1932 è tra gli organizzatori di una manifestazione di detenuti contro il fascismo. Scotti e Aldo Mirotti, rinviati a giudizio dalla Commissione istruttoria (sentenza n. 43 del 7 marzo 1932) sono processati a Roma dal Tribunale speciale con gli altri militanti della cellula: la sentenza n. 7 del 25 marzo 1933 condanna Francesco Scotti a 7 anni di reclusione, tre dei quali condonati grazie ad un indulto (RD n. 1403/1932). Carcerato a Civitavecchia, nel penitenziario laziale condivide la reclusione con Umberto Terracini, Pietro Secchia, Celeste Negarville, Aldo Sereni, Leo Valiani. Scotti è scarcerato il 27 settembre 1934 grazie ad amnistia (RD n.1511/1934). Sottoposto a libertà  vigilata in quanto “sovversivo”, riprende a Milano gli studi universitari e l'attività  antifascista. L'occhiuta sorveglianza cui è sottoposto è evidente dal suo fascicolo personale presso il Casellario politico centrale (busta 4713, fascicolo 110176), contenente documentazione prodotta dal 1932 al 1942. La militanza a Milano dopo la scarcerazione è condotta con Antonio Sanna, Giovanni Nicola (entrambi conosciuti in carcere a Civitavecchia), e Michele Bacci. Nel marzo 1936 sfugge ad una retata, il 15 aprile Scotti è fatto espatriare dal partito a Parigi passando dalla Svizzera. Nella capitale francese assiste alla vittoria del Front populaire e svolge attività  antifascista con Amerigo Clocchiatti e Agostino Novella. A seguito dell'alzamiento del 18 luglio 1936, Scotti è inviato dal partito in Spagna: l'11 agosto varca il confine tra Cerbére e Port Bou. A Barcellona, il 12 agosto, si incontra una decina di volontari italiani che si arruolano nella XXII centuria, tra cui Leo Valiani, Giacomo Pellegrini, Osvaldo Negarville, Ettore Grassi. Scotti è impegnato nelle file del Partito socialista unificato della Catalogna (Psuc): il 17 agosto parte per il fronte aragonese nella Colonna Del Barrio-Trueba organizzata dal Psuc. La prima linea è a Tardienta, presso Huesca in mano nemica. Scotti è nominato responsabile della sanità  per l'intero settore: le scuole del paese sono trasformate in ospedale. Il 22 agosto partecipa al sabotaggio di un treno, azione in cui muoiono Paolo Comida e Felicia Browne. A settembre incontra Carmen Espaà±ol, militante del Psuc che diviene la compagna della sua vita. Ai primi di novembre i due sono a Madrid: Scotti partecipa alle operazioni presso la Città  Universitaria, alternando azioni armate all'organizzazione sanitaria. Giuseppe Di Vittorio convince Scotti a tornare sul fronte di Aragona al seguito della Colonna Del Barrio - ora trasformata nella 123ª brigata, inquadrata nella 27ª divisione dell'esercito popolare spagnolo. Scotti ne è nominato Commissario politico. Scotti partecipa alla battaglia di Belchite (22 agosto-5 settembre 1937), città  aragonese strappata al nemico completamente distrutta dai combattimenti. Il 6 settembre 1937 nasce la primogenita di Carmen e Francesco: Vittoria. Nel dicembre partecipa alla conquista di Teruel, città  ripresa dai nazionalisti nel mese successivo. Scotti nella primavera è nominato commissario della 60ª divisione dell'esercito popolare comandata da Manuel Ferrandi, con cui partecipa alla battaglia combattuta sul fiume Ebro (25 luglio - novembre 1938), iniziata con un'avanzata repubblicana e conclusa con una controffensiva franchista. Il 15 novembre le Brigate Internazionali lasciano la Spagna su richiesta del governo della Repubblica. Scotti, inquadrato nell'esercito regolare, resta nel paese. Nel dicembre 1938 le forze repubblicane si ritirano, nei primi mesi del 1939 cadono le città  catalane (Barcellona, 26 gennaio). La Spagna repubblicana si limita ad aree della Vecchia e Nuova Castiglia, ad aree della costa del Levante. Scotti dirige le sue truppe verso la Francia attraverso i Pirenei, organizzando la resistenza militare e l'esodo della popolazione in fuga. La condotta di Scotti durante la ritirata è messa in luce dalla breve nota personale redatta da Edo (probabilmente Edoardo D'Onofrio) datata 22 agosto 1940, conservata nell'archivio del Comintern (RGASPI. F.545. Op.6. D.505). Il 12 febbraio 1939 Scotti e le sue truppe entrano in Francia nei dintorni di Prats-de-Mollo-la-Preste, dove è allestito un campo di internamento. Scotti evade nel marzo ed entra a far parte del Centro clandestino del Pcd'I attivo a Mairie de Montreuil, alla periferia di Parigi. Il 21 giugno 1939 nasce il secondogenito Giuseppe. Francesco raggiunge Carmen e i bambini a Tolosa nel giugno 1940, dopo l'ingresso dell'Italia in guerra. Inizialmente ospite dei Pontecorvo, la famiglia Scotti - con quelle di Giuseppe Dozza e di Emilio Sereni - prende in affitto una fattoria a Cabirol: è il 3 agosto 1940. Il 17 febbraio 1941 Francesco e Carmen si sposano civilmente a Colomiers. Il collettivo di Cabirol è punto di riferimento della resistenza al fascismo nella Francia di Vichy. Qui è stilato il documento di Tolosa, con cui si costituisce il Comitato d'azione tra Pci, Psi e Gl. Nel marzo 1942 il partito invia Scotti a Lione, dove prende parte ai Franc tireurs et partisans (Ftp) con il compito di creare collegamenti nel sud della Francia, concorrere alla costituzione di nuclei partigiani, diffondere il ciclostilato Le lettere di Spartaco. Nell'agosto 1943 il partito comunica a Scotti il rientro in Italia, avvenuto il 6 settembre: due giorni dopo mette piede in una Milano devastata dai bombardamenti alleati. Carmen e i bambini nel marzo 1944 si trasferiscono a Tonneins, dove restano sino alla liberazione. Scotti ha il compito di organizzare la lotta armata contro i nazifascisti. Il 20 settembre è costituito il Comando militare del Pci (dall'ottobre Comando generale delle Brigate Garibaldi): ne è membro Scotti, nominato comandante delle nascenti formazioni partigiane in Piemonte, Liguria e Lombardia. Affiancato da Egisto Rubini, è tra gli organizzatori dei Gap Milanesi. Scotti è inoltre tra i promotori del foglio partigiano “Il Combattente”. Nel giugno 1944 Scotti è trasferito a Torino in seno al Comando militare regionale Piemonte (Cmrp) in qualità  di vicecomandante generale delle formazioni armate della regione. Si dedica con Piero Pajetta all'organizzazione delle forze partigiane nel Biellese. Il 1 gennaio 1945 sostituisce Giordano Pratolongo al comando delle brigate Garibaldi piemontesi. Nel marzo 1945, assieme a Giorgio Amendola e Giovanni Nicola, Scotti, è nominato membro del Triumvirato insurrezionale del Piemonte. Il 16 maggio Carmen e i bambini raggiungono Francesco a Torino. A Scotti sono conferite due medaglie d'argento al valor militare. Nel 1946 è eletto deputato all'Assemblea costituente nel collegio di Milano (7705 voti). Nel 1948 è rieletto deputato alla I legislatura (Circoscrizione di Milano-Pavia, 36002 voti) e nel 1953 alla II Legislatura (stessa Circoscrizione, 17886 voti). Eletto senatore alla III Legislatura nel 1958 (Collegio di Lodi, 35983 voti), fa parte della Commissione Igiene e sanità . E' rieletto senatore nel 1963 alla IV Legislatura (stesso Collegio, 39663 voti), durante la quale è vicepresidente della stessa Commissione. Durante l'attività  parlamentare si occupa in particolare delle condizioni dei lavoratori, delle rivendicazioni degli ex combattenti, di inquinamento, igiene, sanità , trasporti interurbani. Il 5° congresso del Pci (dicembre 1945) lo elegge membro del Comitato centrale; dal maggio 1945 al giugno 1946 è segretario della federazione comunista di Milano. L'8° congresso lo elegge membro della Commissione centrale di controllo, carica che detiene sino al 1963 (10° congresso). Dal 1969 è membro della commissione federale di controllo della Federazione milanese, poi membro del Comitato federale e del Comitato direttivo. Dal 1950 è membro del Consiglio mondiale dei Partigiani per la pace; presidente dell'Anpi di Milano tra 1948-1959 e tra 1969-1973, nonché vicepresidente dell'Anpi nazionale. Muore a Milano il 24 gennaio 1973. Il Consiglio Regionale Lombardo il 7 novembre del 1976 conferisce a Mario Sangiorgio la Medaglia d’Oro alla memoria in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola.

Battaglia di Belchite (dal 22 agosto 1937 fino al 5 settembre 1937)
Battaglia di Belchite
Battaglia di Teruel
Battaglia dell'Ebro
Battaglia di Belchite (dal 22 agosto 1937 fino al 05 settembre 1937)
Battaglia di Teruel (dal dicembre 1937 fino al gennaio 1938)
Battaglia dell'Ebro (dal 25 luglio 1938 fino al novembre 1938)
Annotazioni: Una sua biografia è presente nel documento RGASPI. F. 545. op. 6. D. 488 Fonti archivistiche: RGASPI. F.545. Op.6. D.505 (consultabile on line); Fonti bibliografiche: Giorgio Cosmacini, Giuseppe Scotti; Francesco Scotti 1910-1973. Politica per amore; Milano; Franco Angeli, 2010, pp. 293; Enciclopedia dell\\\'antifascismo e della Resistenza, vol V, pp. 438-439; Ministero della difesa, Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Decisioni emesse nel 1933, Roma, 1987, pp. 17-24; I deputati e i senatori del terzo parlamento repubblicano, Roma, La Navicella, pp. 580-581; I deputati e i senatori del quarto parlamento repubblicano, Roma, La Navicella, pp. 656-657; Dizionario della Resistenza, volume secondo, Torino, Einaudi, pp. 640-641. Fonti informatiche: Banca dati del partigianato piemontese (Istoreto).

Revisore: Andrea Torre

Annotazioni: Si fidanza con la compagna Carmen Espaà±ola il 22 settembre 1936 a Pompenillos.

Revisore: Andrea Torre

Revisore: Andrea Torre

Revisore: Andrea Torre