Schiaffonati Guido di Giuseppe e Rossi Carolina, nato l '11 ottobre Ziano Piacentino (Piacenza) in alta Val Tidone. Contadino, anarchico. Ancora piccolo si trasferisce a Borgonovo Val Tidone, una delle zone dove è più forte il movimento anarchico piacentino. Contadino e successivamente muratore partecipa a diverse manifestazioni operaie ed entra negli Arditi del popolo. Nel 1921 si sposta nel pavese e l'anno successivo è costretto a riparare fortunosamente in Francia, prendendo domicilio a Chaton (Seine-et-Oise). Anche in Francia continua la sua attività politica e nel 1923 a Parigi , nel corso di uno scontro con i fascisti nei dintorni della Bastiglia, viene bastonato pesantemente e successivamente arrestato. È liberato in quanto si accerta che si era difeso da un'aggressione. Ritorna in Italia nell'agosto 1923 per un breve periodo con la moglie Maria Franti, originaria di Ziano. Rimangono a Portalbera (Pavia) solo per qualche mese nell'abitazione dei genitori di lui. Rientrato in Francia, continua suo impegno nel movimento anarchico, ma al contempo deve anche cercare si sottrarsi ai provvedimenti di espulsione che lo colpiranno in diverse occasioni e a cui cerca di far fronte con richieste temporanee di rinvio. Quanto sia legato al movimento è confermato dalla notizia, scaturita da un'informativa della polizia italiana, che i coniugi Schiaffonati sono in corrispondenza con la vedova di Errico Malatesta, il grande capo anarchico che era stato anche a Piacenza durante il biennio rosso. Un'altra serie di notizie raccolte dall'Ovra ci confermano l'attivismo di Schiaffonati in territorio francese e altrove. Aderisce al Comitato anarchico pro-vittime politiche d'Italia e nel 1933 entra nel direttivo dell'associazione con Emilio Canzi. Nel novembre dello stesso anno, in un'assemblea tenutasi a Puteaux, viene costituita la Federazione anarchica comunista dei rifugiati italiani in Francia e Schiaffonati vi partecipa con altri piacentini, tra i quali Savino Fornasari — uno dei più attivi anarcosindacalisti di Piacenza dei primi Anni '20 — e Giuseppe Tosca, originario di Borgonovo e da tempo all' estero, dove svolgeva un'intensa attività antifascista. Schiaffonati dimora presso la suocera a Puteaux e intanto fa il muratore. Nel 1935 è espulso dalle autorità francesi, ma riesce ad ottenere dei rinvii e a rimanere così in Francia, partecipando alla campagna promossa dal movimento anarchico a favore del diritto d’asilo. Nell’ottobre dello stesso anno partecipa al Convegno d’intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa, che si tiene a Sartrouville, nei dintorni di Parigi. Agli inizi del 1936 deve forzatamente trasferirsi a Bruxelles, perchè non gli viene più rinnovato il permesso di soggiorno. Vi rimane per circa un anno; all'inizio del 1937 prende la strada della Spagna facendo tappa a Perpignan, nella Francia meridionale, Qui anarchici italiani sono assistiti da Giuseppe Pasotti, che facilita loro il passaggio frontiera franco-spagnola. La sua meta è Barcellona, dove si occupa del servizio di vigilanza tra gli anarchici italiani presso la posta della città e la stazione ferroviaria. Dal gennaio 1937 di fronte agli attacchi sempre più violenti portati avanti dal governo contro gli anarchici, viene organizzato un corpo di vigilanza armata a protezione degli esponenti anarchici più in vista, in cui entra a far parte anche Schiaffonati. Coinvolto nei fatti di maggio, agli inizi di giugno del 1937 ritorna in Francia, probabilmente per sottrarsi alla repressione seguita agli scontri tra anarchici e comunisti. Arrestato per contravvenzione alle norme sul soggiorno in Francia, è espulso e deve prendere la via del Belgio. Qui si occupa intensamente del movimento anarchico dove il 17 marzo 1939 partecipa alla riunione costitutiva del gruppo anarchico locale. Secondo le informazioni di polizia, aderisce anche all’Unione popolare italiana, non disdegnando puntate di rientro temporaneo in Francia, dove è arrestato per infrazione del decreto di espulsione. A Bruxelles è in stretto contatto con altri fuoriusciti piacentini, ma con l'invasione tedesca all'inizio della seconda guerra mondiale è costretto a riparare nuovamente in Francia, a Lille. Nell’ottobre 1940 è inserito nella lista degli anarchici italiani da arrestare fornito dalla polizia italiana alle autorità tedesche d’occupazione, ma nello stesso periodo è occupato come muratore proprio sotto i tedeschi a Lilla. Pochi mesi dopo è trasferito in Germania come lavoratore, ma riesce a ritornare in Belgio, dove verso la fine del 1941 risulta iscritto all’Associazione belga-italiana degli ex combattenti, associazione di orientamento antifascista. In tutto questo periodo la moglie e i figli continuano ad abitare a Puteaux. Ritornato in Francia in data imprecisata, trova lavoro come cameriere in un locale frequentato da soldati tedeschi. Qui è arrestato nel 1943, e accusato di aver commesso un attentato nel 1936 a Place de l’Etoile a Parigi. È poi tradotto in Italia, dove viene consegnato alle autorità di polizia. In data imprecisata ritorna in Francia, e da allora non si hanno più sue notizie. Secondo la testimonianza del figlio resa a Claudio Oltremonti nel libro Il Partito Comunista d'Italia a Piacenza 1921-1930, il padre — che nel maggio 1943 era stato arrestato dai tedeschi e doveva essere consegnato alle autorità italiane di frontiera — era forse riuscito a sfuggire dalle mani dei nazisti ed era entrato nella Resistenza francese. Guido Schiaffonati muore il 14 ottobre 1973 a Corbeil Essonnes,

Annotazioni: Scheda biografica che integra dati tratti dal volume : Los italianos : antifascisti nella guerra civile spagnola / Franco Sprega, Ivano Tagliaferri ; presentazione di Gianluigi Boiardi. - Due Santi di Marino : Infinito, 2007. - 144 p. : ill., ritr. ; 21 cm.. - (Isaggi ; 8). - [ISBN] 978-88-89602-13-3. e dal Dizionario on line degli anarchici italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14647-schiaffonati-guido?i=0