Scavran Luigi detto Gino, di Giuseppe e Favero Giuseppina, nato il 24 agosto 1906 a Treviso. Impiegato, agente di PS, attore cinematografico, comunista. A Treviso lavora per qualche tempo come impiegato e poi si arruola come agente del Corpo di Pubblica Sicurezza. Nel settembre 1930, ottiene il passaporto per recarsi a lavorare in Francia, ma dopo pochi mesi rientra in Italia, Nel 1932 riparte nuovamente per la Francia stabilendosi a Issy-les-Molinaux nelle vicinanze di Parigi. Lì risulta molto impegnato politicamente nelle organizzazioni di massa. Nel settembre 1936 lo troviamo nel battaglione Garibaldi con il grado di sergente dello Stato Maggiore. Partecipa a tutte le azioni militari del battaglione. In seguito è furiere sui fronti di Brunete e Belchite e invia servizi per il giornale comunista “La Voce degli Italiani” che si pubblica a Parigi. Nel numero 2 del giornale della Brigata Garibaldi “Il Garibaldino” 6 maggio 1937 è pubblicato una nota umoristica su Scavran scritta da Giacomo Calandrone: ”Indubbiamente, il più alto dei Garibaldini Quando non era un volontario della Libertà, viveva nella regione parigina, in una casa fabbricata appositamente per lui. Come hanno esposto le scarpe di Carnera, esporranno un giorno il letto di Scavran. Ma come se non bastasse la sua statura a renderlo inconfondibile. Scavran si e' fabbricata una barba alla nazzarena. E ' il primo segretario delio prima formazione garibaldina. Tiene al suo titolo come al suo casco—che ha la circonferenza di una marmitta—alla sua maschera, al fucile, alla rivoltella e alle 4 o 5 cartucciere che ai pone sulle spalle quando i garibaldini si mettono in viaggio. Cosi carico, sembra un Marte in 64esimo". Afferma che la guerra non sarebbe tanto terribile se non esistesse la notte. Forse perchè al buio non si vedono le facce e i corpi neri dei marocchini.” Ferito nel novembre 1937 durante uno dei bombardamenti di Barcellona, lascia la Spagna, rientrando a Issy-les-Moulinex, a Chemin des Vignes 11. Soggetto a misure di restrizione del permesso di soggiorno ed in precarie condizioni e economiche, allo scoppio della seconda guerra mondiale viene internato il 24 dicembre 1941 nel forte di Tourelles per 8 mesi e poi nell’agosto 1942 a Compiègne. Dopo 16 mesi di internamento ed altri 10 di ricovero ospedaliero è liberato il 24 agosto 1944 dai partigiani francesi delle FFI. Rientrato in Italia, nel dopoguerra lavora nel teatro e nel cinema in almeno 14 film citati nell’Archivio del cinema italiano ed è sempre attivo nella lotta democratica ed antifascista. Ricoverato nel 1982 all’Ospedale San Giovanni di Roma muore il 1° aprile 1982.

Annotazioni: Scheda biografica integrata con informazioni raccolte da Francesca Pierobon per il volume Scegliersi la parte. Antifascisti trevigiani volontari nella guerra civile spagnola (1936-1939) , Il Poligrafo 2022.