Scarselli Angiolo di Paolo, nato il 14 settembre 1885 a Firenze. Ristoratore, repubblicano. Ricercato dall'OVRA, si porta in Francia, dove è segnalato dal 1927, stabilendosi a Parigi. Iscritto in Rubrica di Frontiera. Nell'ottobre 1936 è in Spagna e viene assegnato al Battaglione Garibaldi col grado di capitano e capo del servizio di intendenza, oltre che comandante della 2. Compagnia. Nel giornale della Brigata Garibaldi “Il Garibaldino” numero 1 del primo maggio 1937 compare un suo ritratto umoristico scritto da Giovanni Battista Canepa: “E’ il numero uno delle Intendenze; è colui che si incarica dello stomaco dei garibaldini. Altri sono senatori a vita, Scarselli è garibaldino a vita; combatté in Francia tra i volontari in camicia rossa; ora è intendente della nostra Brigata. E’ il re dell'Intendenza, il Fregoli della cucina. Ha un vocione da sega metallica che separa in due un pezzo di profilato. Non é una voce, è un colpo di cannone da 420. Questa voce-cannone tuona tutte le ore del giorno e della notte con grande disperazione della popolazione e delle milizie della retroguardia; è una voce-cannone che risveglia di soprassalto, meglio che le mitragliatrici dei mori, i dormienti nelle prime linee. Scarselli ha una predilezione speciale per la funzione che esplica nella Brigata: sbriga la sua funzione con impegno di artista. Forse perché pensa che nel paese di Sancho Panza, la pancia del milite ha un'importanza eccezionale.” È presente a tutte le azioni del battaglione. È anche nella brigata omonima, col medesimo grado e mansione, subendo una ferita sul fronte di Madrid, a Puerta de Hierro. È presente in tutte le azioni della brigata fino alla battaglia di Farlete. Il 13 luglio 1937 il giornale della Brigata Garibaldi "Il Garibaldino", pubblica nel numero 5 del periodico una intervista a Scarselli a firma Giambattista Canepa con lo pseudonimo J.K. Nepa. Rientra in Francia assieme a Randolfo Pacciardi, di cui è uomo fidato, nella seconda metà del 1937, rifugiandosi a Parigi. Viene scelto dal Partito repubblicano per partire per gli Stati Uniti ma durante il viaggio, nel 1939, cade prigioniero delle forze militari francesi in Algeria. Viene internato a Orano fino al 1945, con l'arrivo degli Alleati e la fine della guerra. Nessuna ulteriore notizia.