Vrech Vincenzo di Giovanni e Zamparo Maria, nato il 24 gennaio 1904 a Strassoldo di Cervignano (Udine). Operaio, comunista. Alla fine degli anni Venti si stabilisce a Pieris, in provincia di Gorizia, e viene assunto ai Cantieri navali di Monfalcone, dove è attivo nell'organizzazione comunista interna della fabbrica e perseguitato dai fascisti. Nel 1934 la polizia attua una grande retata di comunisti dell’isontino e della bassa friulana. Vrech è segnalato come organizzatore della rete comunista clandestina, ma sfugge alla cattura in quanto si è già allontanato, abbandonando la moglie e il figlio Sergio, emigrando clandestinamente in bicicletta attraverso il confine jugoslavo e poi austriaco e svizzero, stabilendosi in Francia, nella cintura parigina a Villejiuf, dove partecipa alle attività dei Gruppi di Lingua Italiana del Partito comunista francese, diretti dal friulano Lino Marega. Nel 1934 è iscritto nel Bollettino delle Ricerche. Nel febbraio 1935 è arrestato a Parigi perché sprovvisto di documenti ed espulso dalla Francia, ma resta in quella nazione clandestinamente. Fra i primi volontari a raggiungere la Spagna, nell'ottobre del 1936 è assegnato al battaglione Garibaldi e combatte a Cerro de los Angeles, alla Città Universitaria ed a Pozuelo. Poi è nel 1. battaglione della brigata Garibaldi. Un suo articolo intitolato “Disciplina e fraternità” compare sulle pagine del periodico della Brigata “Il Garibaldino” del 16 maggio 1937. Secondo il fratello Giuseppe viene ferito e ricoverato per un certo periodo in Francia, Rientrato in Spagna cade il 16 giugno 1937 a Huesca.