Volontè Giuseppe di Luigi e Ferloni Rosa, nato il 31 ottobre 1902 a Lurate Caccivio (Como). Muratore e tessitore, anarchico. Attivo nel primo dopoguerra, condannato una prima volta il 20 settembre 1920 dopo uno scontro con un fascista. Negli anni ’20 subisce piccole condanne. Emigra nell'ottobre 1923 in Belgio dove prosegue la sua attività politica. Espulso nel 1927 dal Belgio passa in Lussemburgo, dove raccoglie fondi per il giornale anarchico “Diana”. Dopo un passaggio nella Saar, viene espulso e si sposta poi in Francia a Lione. Sospettato di partecipazione al noto attentato anarchico dell’agosto 1927 contro il consolato italiano di Nancy viene arrestato. Scarcerato per insufficienza di indizi, è espulso anche dalla Francia e si reca in Svizzera. Viene arrestato a Chiasso mentre tenta di rientrare in Italia il 27 agosto 1928. Tradotto a Como e deferito alla Commissione Provinciale è assegnato a due anni di confino a Ponza. Liberato il 13 febbraio 1930, rinviato a Lurate Caccivio, con foglio di via obbligatorio, la vita gli viene resa difficile dalla polizia per cui il 18 giugno 1931 torna ad espatriare clandestinamente in Svizzera. In settembre si porta in Spagna a Barcellona dove svolge intensa attività anarchica. volta in Spagna. Durante la permanenza scrive per il periodico libertario “Insorgiamo” pubblicato a Lione. Diffonde periodici anarchici come “L’Adunata dei Refrattari” e “Il Risveglio”. Accusato di una serie di rapine e partecipazione a disordini, è espulso dalla Spagna nel 1932 verso il Portogallo viene espulso anche da quest'ultimo paese ed estradato in Italia il 2 febbraio del 1932 e viene assegnato a 5 anni di confino preceduti da otto mesi di carcere per espatrio clandestino. E' a Ponza fino all'agosto 1934, quando viene trasferito a Cinquefrondi (Reggio Calabria) il 23 agosto 1934. Il 7 giugno 1935 l'OVRA gli propone la libertà in cambio di diventare un confidente, ma Volontè rifiuta. Liberato dal confino il 5 novembre 1936 Volontè espatria clandestinamente da Como in Svizzera. Incarcerato a Mendrisio 8 giorni, rilasciato raggiunge la Spagna. Nel febbraio 1937 è arruolato nel battaglione Garibaldi, col grado il grado di sergente, dove perde un occhio in combattimento ed è gravemente ferito alla gamba destra. Passa poi in un reparto spagnolo, 61. Brigata Mista, 2. Battaglione. Dopo il ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, è avviato al campo di smobilitazione di Puebla Larga (Valencia). Da qui raggiunge per nave gli altri volontari italiani che si trovano nel campo di Torellò in Catalogna. Esce dalla Spagna nei primi mesi del 1939 finendo internato nei campi francesi di Argelès, dove aferisce al grupo anarchico "Libertà o Morte", Gurs (insieme a Strafelini), Recebedou (dove si trova nel maggio 1941) e Noe da dove il 30 marzo del 1942 rifiuta di essere rimpatriato. Ultimo trasferimento nel campo di Vernet d’Ariege. Allo scoppio della guerra mondiale viene arrestato dai tedeschi e deportato nel famoso “Treno fantasma” nel campo di Dachau con matricola 94094. Nessuna ulteriore notizia.