Vimini Elio di Augusto, nato il 13 maggio 1906 a Pesaro. Anarchico. Giovane di carattere impulsivo dopo la licenza elementare intraprende il mestiere di pastaio palesando avversione al fascismo. Frequenta elementi anarchici ma non svolge un'attività politica particolare. Nell'agosto 1930 è denunciato per aver offeso, dopo una cena con amici, il capo del governo, Viene condannato a tre mesi di reclusione e a lire 250 di multa. Nel settembre 1932 è irreperibile, espatriato clandestinamente a Tolosa in Francia dove risiedono i genitori e il fratello. All'estero Vimini inizia a svolgere attività politica, frequentando gruppi anarchici, è iscritto al gruppo "Bien etre et liberté" È uno dei principali artefici dell'aggressione al fascista italiano di Tolosa Franco Ricevuto. Per questo è condannato a tre mesi di reclusione e a cinquanta franchi di multa senza condizionale, Iscritto sulla Rubrica di Frontiera è ricercato dall'Ovra quale comunista. In Francia lavora come imbianchino fino al settembre 1936, quando parte per arruolarsi in Spagna, terza compagnia del Battaglione Garibaldi. Combatte a Cerro Rojo, Casa de Campo e Pozuelo, dove il primo dicembre 1936 é ferito alla base cranica da alcune schegge. Subisce una doppia trapanazione cranica all'ospedale di Albacete. Rientrato nella Brigata Garibaldi, esce dalla Spagna sul finire del 1937 perché riformato. Ritorna a Tolosa dove lavora insieme al fratello come imbianchino. Il 30 agosto 1938 uccide con un colpo di pistola un connazionale, tale Giacomo Toffoli verso il quale era creditore di un'ingente somma di denaro per lavori svolti prima della sua partenza per la Spagna. Arrestato ad Agen è tradotto a Tolosa dove viene processato il 1° gennaio 1939; gli viene riconosciuta una diminuita responsabilità in seguito alla grave ferita alla testa riportata durante la guerra di Spagna: è condannato a soli due anni di prigione e a dieci anni d'interdizione di soggiorno. Scontata la pena allo scoppio della seconda guerra mondiale è partigiano in Francia. Arrestato nell'estate del 1943 è condannato a dieci mesi di reclusione dal tribunale tedesco di Nantes. Deportato in Germania il 15 marzo 1943. Incarcerato a Karlsruhe, Reibach, Siegnurg, poi trasferito al campo disciplinare di Dieburg-Rodgau nella fabbrica di granate Hermann Goering. E' liberato a fine marzo 1944. Muore il 24 ottobre 1986 a Tolosa (Francia).

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti: Comune di Pesaro; Archivio Centrale di Stato. Fondo Casellario Politico Centrale; A Lopez, Dalla Spagna alla resistenza in Europa, in Italia, ai campi di sterminio, Aicvas. Roma 1983, pp 16,35; A. Lopez, Il Battaglione Garibaldi Aicvas. Roma 1990, p.56; A. Maniera, Nelle trincee dell\\\'antifascismo Argalia, Urbino 1970, p.95