Viezzoli Giordano di Giuliano e Virginia Pecchiaric (o Pecaric), nato il 31 maggio 1910 a Trieste (secondo altra fonte a Pirano, Slovenia). Aviatore, aderente a Giustizia e Libertà. Di famiglia irredentista e democratica originaria di Capodistria, ha un fratello di nome Romano. Il padre nato nel 1889, militante del Partito Repubblicano, allo scoppio della prima guerra mondiale, fugge in Italia per combattere contro l’Austria, assumendosi il rischio di essere giustiziato se catturato. Rientra a Trieste nel 1920 in una città ormai italiana. Nel 1920 Giordano Viezzoli, che nel frattempo ha conseguito il diploma di scuola media inferiore, si trasferisce con la famiglia a Grado, in provincia di Gorizia, dove il padre è consigliere comunale ed è perseguitato dal nascente fascismo. Il 2 dicembre 1927 subisce diciassettenne la prima condanna del tribunale di Gorizia a 35 lire di multa, per aver sfregiato lo stemma sabaudo. Nel 1928, compiuti i 18 anni, aderisce a “Giustizia e Libertà” ed alla fine dell’anno entra volontario nella Regia Aviazione. Frequentato il corso pilotaggio presso la scuola di Ricognizione Marittima a Taranto, ottenuto il brevetto, viene assegnato a Elmas in Sardegna alla 146. Squadriglia idrovolanti, come sergente aviatore, pilota e paracadutista. Dopo una licenza a Grado, l’11 settembre 1930, tenta di favorire l’espatrio della famiglia in Corsica tramite un idrovolante sottratto e da lui pilotato. Il padre ed il fratello riescono a raggiungere la Sardegna e a salire sull’apparecchio nelle vicinanze di Cagliari, dove è giunto Giordano con l’aereo, ma il tentativo non riesce dopo diversi tentativi di decollo, per il mare grosso e viene riprogrammato per dopo il 23 ottobre. Il nuovo piano prevede di portare con l’idrovolante Savoia Marchetti 57 il padre ed il fratello in Corsica, imbarcare l’antifascista Raffaele Rossetti, l’eroe affondatore della Viribus Unitis durante la I guerra mondiale, per effettuare un volo su Genova con lancio di volantini, simile a quello effettuato da Giovanni Bassanesi su Milano nel luglio precedente, ammarando infine a Tolone. Il piano fallisce per la delazione dell’agente dell’OVRA Carlo del Re e Viezzoli è arrestato nella notte tra il 29 e 30 ottobre 1930, nel corso dell'operazione che porta in carcere il gruppo dirigente di Giustizia e Libertà in Italia. Il padre ed il fratello, per sfuggire all’arresto, attraversano la frontiera jugoslava e si rifugiano in Francia. Viezzoli è condannato dal Tribunale Speciale il 30 maggio 1931 a sei anni di prigione, che sconta in parte ad Ancona, Augusta e poi Civitavecchia. La pena è relativamente lieve in quanto Viezzoli è ancora minorenne. In prigione continua a studiare scienze aeronautiche, lingue e matematica. Amnistiato il 29 ottobre 1933 per il decennale della marcia su Roma, si porta a Trieste il 31 a casa dei nonni, Francesco e Giovanna. L'anno successivo, dopo alcuni tentativi falliti, nel gennaio 1934 espatria clandestinamente in Jugoslavia raggiungendo Zagabria, dove viene arrestato. Liberato per intervento dell’amico di famiglia Angelo Adam di Fiume, si imbarca su un piroscafo che fa scalo a Tangeri per poi raggiungere Marsiglia in Francia. Si stabilisce a Parigi, con i familiari al 42 di Rue Berthe. Qui lavora come meccanico, all’officina Lancia di Bonneuil, aderisce al sindacato CGT e frequenta le organizzazioni di Giustizia e Libertà. Nel 1935 è inserito nella Rubrica di Frontiera con la dicitura “Da perquisire ed arrestare”. Allo scoppio della guerra civile in Spagna comunica al padre che vuole partire volontario, il quale gli risponde:” Non sono più giovane e non sono in buona salute; ma se avessi vent’anni, sarei già in treno”. Giordano parte tra i primi volontari per tramite di Carlo Rosselli, nell'agosto 1936. L’ambasciata spagnola gli fornisce un passaporto per l’ingresso nel paese. Il 28 luglio Viezzoli incontra alla frontiera Veniero Spinelli ed arrivano a Barcellona il 29 luglio 1936. Spostatosi a Madrid alloggia all’Hotel Gran Via, da dove si sposta al più economico Hotel Florida. Per la sua esperienza di pilota è assegnato alla squadriglia aerea "España", organizzata dallo scrittore francese Andrè Malraux che opera dall’aerodromo di Madrid Barajas e che include un gruppo di 18 italiani, tra piloti, mitraglieri, bombardieri e meccanici. Messo alla prova come pilota su un vecchio biplano, dopo sei anni di inattività, il primo volo finisce con un pessimo atterraggio che fa cappottare il velivolo. Ferito nell’orgoglio Viezzoli chiede di andare a combattere come semplice miliziano con Francesco De Rosa. Ripresa fiducia nelle proprie capacità, è inserito nell’equipaggio di un bombardiere Potez ed impegnato in una serie di azioni militari con l'aviazione repubblicana nei cieli di Talavera. Roda racconta in una intervista di una azione di bombardamento in cui lui faceva da mitragliere, Viezzoli da puntatore e Krizaj da comandante pilota. Durante il volo decidono di bombardare l’Alcazar di Toledo assediato, malgrado gli ordini contrari per timore di ferire gli ostaggi dei franchisti e dopo un passaggio fallito, riescono a sganciare alcune bombe sulla fortezza. Viezzoli vola per 8 ore al giorno e al termine delle missioni dedica 4 o 5 ore allo studio dei trattati aeronautici. Veniero Spinelli narrerà in un articolo pubblicato dopo la morte di Viezzoli, di alcune imprese che lo videro coinvolto. Un giorno, ricevuta notizia di un campo di aviazione nei dintorni di Avila, Il gruppo di Viezzoli partì e distrusse a terra 5 caccia e 5 bombardieri nemici, incendiandone i depositi di carburante. In agosto volano tutti i giorni con 4-5 missioni al giorno. Il 30 settembre 1936, un mercoledì, al ritorno da una missione, viene chiesto a Viezzoli se la sente di partecipare ad un nuovo bombardamento sui cieli Toledo. Senza una esitazione risale sul suo bombardiere Potez 540, battezzato “Commune de Paris” e acquistato con i soldi di una sottoscrizione degli operai parigini. Con lui vi sono invece del solito equipaggio italiano, un portoghese, due francesi ed uno spagnolo. A metà pomeriggio, in prossimità dell’obiettivo, l’aereo è attaccato da quattro caccia FIAT del gruppo “Cucaracha”. Il primo pilota decide di invertire la rotta e di tentare il ritorno a Madrid senza potersi alleggerire delle bombe perché sopra il territorio repubblicano. Le raffiche uccidono subito il primo pilota ed il comando viene preso dal secondo pilota, ferito ad un piede, che procede a zig zag per evitare i colpi. Una pallottola ferisce lo spagnolo che faceva da mitragliere di prua e il motore di destra prende fuoco. Viezzoli allora lascia la mitragliatrice ventrale, poco efficace, per portarsi a prua dove riprende a sparare. In quel momento una raffica squarcia la fusoliera colpendo Viezzoli con una pallottola esplosiva alla coscia sinistra con uscita al ventre, che squarcia l’arteria femorale. La morte è quasi istantanea. I caccia si allontanano, convinti che il bombardiere stia precipitando in fiamme, ma il pilota ferito riesce ad effettuare un atterraggio di fortuna. Il padre avvisato della disgrazia, giunge a Madrid dopo 48 ore di viaggio il 5 ottobre. Il corpo di Viezzoli è già stato seppellito con grandi onori tributati dal governo repubblicano, il 2 ottobre 1936 nel cimitero degli aviatori spagnoli a Carabanchel. Il padre decide che preferisce che il figlio rimanga a Madrid dove è caduto combattendo per la libertà. in 10 ottobre 1936 il “Nuovo Avanti” di Parigi pubblica un necrologio; “[…]L’avevamo rivisto tre settimane fa a Parigi, dove era venuto qualche giorno a compiere una missione. Ci aveva parlato di tutti i compagni che erano con lui al campo di aviazione di Madrid, salvo che di sé stesso. Perché aveva la modestia dei temperamenti veramente eroici. Era ripartito pel fronte con la stessa serenità, con la stessa tranquillità con cui lo cedevamo, non sovente, del resto, nelle nostre riunioni [...]. Il 21 novembre a Parigi in una sala del Boulevard de Strasbourg si tiene una solenne commemorazione dove parlano Alberto Cianca, Veniero Spinelli ed il padre Giuliano. Il suo nome è ricordato a Koper/Capodistria nella targa commemorativa dei volontari sloveni caduti nella guerra di Spagna posta nel 1977.