Venuti Giuseppe di Giovanni e Martinis Giuditta nato il 29 aprile 1901 a Povoletto (Udine). Operaio emigra nel 1924 in Francia con passaporto regolare. Si stabilisce in vari centri del distretto di Seine et Oise, dove lavora nell’edilizia. Nel 1927 è condannato dal tribunale di Amiens per una rissa originata da motivi politici. Espulso dalla Francia, si porta a Charleroy, in Belgio, dove lavora da falegname. Espulso anche dal Belgio per il suo precedente penale, si reca nel 1931 in Spagna. Si stabilisce inizialmente a Barcellona, dove lavora alla Pensione Ideàl, e poi è amministratore di una tenuta agraria, sempre in Catalogna. Si accosta in questi anni alle idee anarchiche e, come segnala la polizia italiana, “è certo un antifascista, che vive negli ambienti del fuoriuscitismo di Barcellona”. Risulta iscritto alla CNT, il sindacato anarchico. Allo scoppio della guerra civile, combatte per un periodo con la colonna Durruti; poi si ferma sempre in Catalogna lavorando nelle collettività agrarie create dagli anarchici. Passato in Francia alla fine della guerra, è internato nei campi di Argeles e Gurs. Nel 1940 è assegnato alle compagnie di lavoro per stranieri incaricate di costruire fortificazioni, ma qui evade e si consegna al consolato italiano. Estradato in Italia, minimizza la sua partecipazione alla guerra spagnola ed è rimandato a Povoletto, sotto sorveglianza di polizia. Nel dopoguerra si ferma in Friuli, al paese. Continua i contatti e l'attività con le organizzazioni anarchiche. Muore nel 1972.