Torcello Sivio di Antonio e Pastorina Maria, nato da genitori emigrati in Francia a Contes (Alpi Marittime) il 4 dicembre 1904. A due anni rientra in Italia stabilendosi nella frazione di Valleggia del comune di Quiliano (Savona), dove frequenta le scuole fino alla terza elementare. Il 15 marzo 1924 viene arruolato nella leva marittima e svolge il servizio militare a La Spezia come marò del Battaglione San Marco. Congedato nel febbraio 1926, nell’ottobre espatria clandestinamente in Francia, trovando lavoro a Nizza (Alpi Marittime) come manovale in varie imprese. Successivamente si trasferisce a Marsiglia dove lavora in una raffineria. Scoppiata la guerra civile in Spagna, nell’aprile del 1937 Torcello decide di imbarcarsi sul piroscafo spagnolo Ciudad de Barcelona per arruolarsi nelle Brigate Internazionali. Sbarcato a Barcellona viene portato ad Albacete dove è arruolato nella 12. Brigata Garibaldi, 1. Battaglione, Batteria anticarro. Combatte con la Brigata su tutti i fronti (Huesca, Brunete, Farlete, Fuentes del Ebro). Allontanatosi dal reparto durante le ritirate in Aragona, viene arrestato e ritorna al fronte Partecipando all’ultima offensiva repubblicana sull’Ebro dove viene ferito alla spalla destra e ricoverato all’ospedale di Vich per due mesi e poi in altri ospedali fino al febbraio 1939, quando per effetto decisione del governo repubblicano del ritiro dei volontari internazionali e la sconfitta delle truppe repubblicane, esce dalla Spagna ed è internato in Francia nei campi di Saint-Cyprien, Gurs e Vernet. Il 30 agosto del 1941 le autorità francesi collaborazioniste riconsegnano Torcello a Mentone alla polizia italiana che lo traduce in carcere a Savona. Deferito alla Commissione provinciale per il confino di polizia, Il 10 ottobre è assegnato al confino a Ventotene per una durata di 3 anni. Con la caduta del fascismo il 25 luglio 1943, Torcello viene liberato nell’agosto e rimandato a Savona, dove si rende presto irreperibile. Dal 26 settembre prende parte alla lotta di Liberazione col nome di “Janò” nella 4. Brigata “Cristoni” che appartiene alla Divisione Garibaldi “Gin Bevilacqua”. . Catturato ai Prati di San Giovanni sopra Mallare, Torcello viene fucilato lo stesso giorno alle ore 16 a Roviasca frazione di Quiliano (Savona), da militi della San Marco. Alla sua memoria viene intitolato un distaccamento della 3. Brigata partigiana “Libero Briganti” e nel dopoguerra una via del comune di Quiliano.