Torcelli Tommaso, nato il 21 gennaio 1898 a Livorno. Allevato da Aretina Gaetani Cristofari a Santa Maria a Monte (Pisa). Operaio, antifascista. Chiamato alle armi durante la prima guerra mondiale è assegnato al V reggimento alpini da cui diserta. Condannato dal Tribunale Militare a 15 anni di carcere viene liberato per amnistia il 2 settembre 1919. Condannato per oltraggio alla bandiera nazionale il 20 gennaio 1921 è condannato a 15 giorni d’arresto dalla Pretura di Fucecchio. Sposatosi con Rosalba Franceschini emigra in Francia nel 1924 per le sue idee antifasciste, stabilendosi a Beaucaire (Gard) dove lavora nel 1929 per una cooperativa di terrazzieri impegnati nella propaganda politica. Il 2 2giugno 1932 è segnalato come antifascista pericoloso Nel 1933 è iscritto in Rubrica di Frontiera per i provvedimenti di perquisizione e segnalazione. All’inizio del 1937 varca i Pirenei e si porta in Spagna. Raggiunta Albacete è arruolato nella Compagnia italiana del Battaglione Dimitrov, della XV Brigata Internazionale e infatti il suo nome figura nell'elenco dei combattenti del battaglione comandato da Carlo Penchienati. Partecipa alla battaglia del Jarama e considerato disperso alla fine di febbraio torna nella compagnia che dopo le gravi perdite confluisce nella Brigata Garibaldi. Combatte a Brunete, Villanueva de la Cañada, Huesca, Estremadura ed Ebro, fino alla decisione del ritiro dei volontari internazionali da parte del governo repubblicano nel settembre 1938. In Italia viene emesso un ordine di arresto in caso di rientro. Torcelli è segnalato nel campo di smobilitazione di Torellò (Catalogna). Dopo la caduta di Barcellona il 26 gennaio 1939. È costretto a mettersi in marcia con gli altri volontari e le colonne di profughi per raggiungere la frontiera al fine di evitare di cadere nelle mani dei franchisti. Passa in Francia il 7 febbraio 1939. E riesce ad evitare i campi di internamento francesi. Nessuna ulteriore notizia.