Genesio Giovanni Battista di Matteo e di Antonia Morra, nato a Cherasco (Cuneo) il 21 maggio del 1897, in Frazione San Bartolomeo, antifascista forse comunista. Professione commerciante in bigiotteria. Chiamato alle armi nel corso della Grande guerra del 1915-18, viene destinato al corpo di spedizione italiano che va a combattere nel nord-est della Francia. Rientrato in Italia e congedato, nel dopoguerra riesce ad espatriare legalmente oltralpe e nel settembre del 1924 si stabilisce a Brignoles (Département du Var). Tempo dopo emigra a Bruxelles in Belgio, dove il 27 ottobre del 1928 sposa la cittadina spagnola di origine catalana Carmen Abat, colà emigrata. Subito dopo lascia il Belgio per emigrare con la moglie in Spagna e stabilirsi a Barcelona (Catalogna), dove diventa padre di una bambina. Ancora a Barcellona, nel 1934, gli informatori del Regio consolato d’Italia l’accusano di attività antifascista e lo iscrivono in Rubrica di frontiera. Una segnalazione anagrafica lo vuole nuovamente in Belgio nel corso del 1930. E’ possibile si tratti di uno dei viaggi d’affari legati alla sua attività di commerciante in bijouterie (che gli era già valsa una condanna in Francia per contrabbando di gioielli). Nell’autunno 1936 parte volontario per la Spagna e si arruola nell’Esercito repubblicano: dalla base di Albacete (Murcia), dove fa un minimo di addestramento, è destinato al Battaglione italiano Garibaldi, ma non sappiamo molto del suo percorso durante la guerra civile. Le poche informazioni disponibili sono frammentarie e anche contraddittorie: una fonte suggerisce (senza entrare in particolari) che Genesio combatté in Spagna tra la fine del 1936 e il marzo del ‘37 per poi passare in Francia, senza spiegarne le circostanze. Una seconda fonte sostiene invece che lasciò Barcelona il 23 gennaio 1939, all’antivigilia dell’entrata delle armate franchiste in città, e uscì dalla Spagna all’inizio di febbraio. Certo é che una volta in Francia riesce inizialmente ad evitare l’internamento: trova alloggio a Perpignano, al 19 di rue Courteline, grazie alla Lidu (Lega internazionale dei diritti dell’uomo), ed é assai attivo per la Lidu stessa. Nel dicembre del 1939, dopo un controllo della Gendarmerie a Monpellier (Herault), subisce il primo decreto di espulsione poiché sovversivo e privo di documenti. Dopo una seconda segnalazione nel gennaio del 1940 (questa volta nel Département de l’Ariège) in seguito alla quale è fermato e rilasciato, un anno dopo (gennaio 1941) viene arrestato e internato nel campo del Vernet d’Ariège in quanto straniero non gradito. Nel frattempo, il 2 marzo del 1940 l’Italia fascista lo aveva iscritto nel Bollettino dei ricercati, Supplemento sovversivi (schedina n. 0164/1940). Rimpatriato il 29 giugno 1942 dalla Commissione italiana di Armistizio, viene arrestato alla frontie-ra, tradotto a Cuneo e detenuto nel Carcere di Via Leutrum, prima che il 29 agosto la Commissione provinciale cuneese per il confino ne decreti la destinazione a Ventotene per 1 anno di confino. Quasi un anno dopo, 15 luglio del 1943 (dieci giorni prima della caduta di Mussolini), il Ministro di Polizia esprime parere negativo circa la sua domanda di ritorno a Barcellona dove spera di potersi ricongiungere con la famiglia. Liberato nell’agosto del 1943 dopo la caduta del regime fascista, muore il 27 Settembre 1944 a Cavallermaggiore (Cuneo) a seguito del bombardamento aereo da parte degli angloamericani alla stazione ferroviaria cittadina.

Annotazioni: Si ringrazia Dario Morra, nipote del volontario per le informazioni fornite. Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archives Départementales de l’Ariège – Foix (5W 415-435-452), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 2329, fascicolo 139040), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Confinati Politici, busta 465), Archivio di Stato Civile del Comune di Cherasco